SPACCA: NEL 2014 FRONTEGGIATE CRITICITA’

Le Marche hanno affrontato il settimo anno di crisi con ”un punto di riferimento per tutta la comunità: la Regione”, che si è in qualche modo sostituita agli attori tradizionali, banche e imprese, cercando di garantire la tenuta dell’occupazione (637 mila occupati nel terzo trimestre 2014, quarta regione in Italia per minor disoccupazione, pari all’8,9%), non aumentando le tasse e salendo sul podio dei migliori livelli di assistenza sanitaria, con Toscana ed Emilia-Romagna.

Nella conferenza stampa di fine anno con gli assessori, il governatore Gian Mario Spacca elenca i risultati raggiunti, ”molti non scontati, come l’approvazione del bilancio di previsione 2015”, punzecchia il Governo Renzi per la spinta centralista – ”nei prossimi mesi il confronto con le Regioni sarà molto caldo” – e glissa sulle elezioni regionali e un’eventuale candidatura per il terzo mandato con Marche 2020. ”Come mi vedo nel 2015? impegnato ad applicare la saggezza dei nostri anziani: ‘dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”’. Risposta ancora più tranchant sull’ipotesi che il Pd candidi la senatrice Camilla Fabbri: ”E’ un problema della definizione istituzionale delle funzioni”. E stop.

Tutti legati all’attività svolta nell’anno che si chiude i temi affrontati oggi: il lavoro, la sanità, le infrastrutture, il motore di sviluppo turismo-cultura-agricoltura. Con ”l’orgoglio” di aver portato all’approvazione il bilancio 2015 nonostante i 230 milioni di tagli del Governo, e di aver ridotto il debito senza aumentare le tasse, mantenendo l’esenzione dall’addizionale regionale Irpef per ”il 55% dei marchigiani”. Certo lo scenario del Paese ”resta drammatico”, e il Governo Renzi non applica criteri ”equitativi” nel togliere risorse alle Regioni, praticando tagli lineari anche a quelle più ”virtuose” come le Marche. Dalla Legge di stabilità approvata senza un confronto con la Conferenza delle Regioni al trasferimento del personale delle province senza risorse aggiuntive, il Governo, osserva Spacca, dà segnali di volontà centralistica che il governatore intende contrastare anche nell’immediato futuro, soprattutto in vista di un ridisegno delle funzioni e degli stessi confini geografici delle regioni.

Si spera in una nuova interlocuzione con il Governo, vista ”la forte unità di intenti” della Conferenza delle Regioni, che non ci sta a vedersi bypassata. (Ansa)