News

DATI NEGATIVI PER IL COMMERCIO DI ANCONA. I NUMERI DELLA RISTORAZIONE

Dati ancora negativi per il settore del commercio e della ristorazione della città di Ancona. “Abbiamo chiesto alla Camera di Commercio una fotografia aggiornata – dice Andrea Riccardi, segretario della Cna dorica – per capire il reale andamento del settore nel capoluogo. Abbiamo poi confrontato i numeri con quelli dello stesso periodo dello scorso anno e con quelli di altri capoluoghi di regione italiani. In sintesi, ne emerge che ad Ancona la situazione resta molto critica, anche se rispetto al 2013 si rileva un lieve miglioramento”. Dall’indagine della Cna di Ancona si riscontra che, dal 1 gennaio 2014 a ottobre, il saldo tra le nuove imprese e quelle cessate nel settore del commercio al dettaglio, sia alimentare che non, è pari a –28, mentre la ristorazione registra un –8. “Analizzando i trimestri – continua Riccardi – notiamo che da gennaio a marzo la forbice tra iscrizioni e cessazioni è estremamente negativa (27 iscrizioni contro 53 cancellazioni), mentre da aprile a settembre la tendenza cambia: le aperture sono maggiori alle chiusure (44 nuove imprese contro 37 chiusure); ad ottobre torna, invece, il trend negativo (5 iscrizioni contro 22 cancellazioni)”. Dal confronto con lo scorso anno risulta: da gennaio a ottobre del 2013 il saldo tra le imprese del commercio e della ristorazione ad Ancona è di –66, mentre nel 2014 il saldo è di –36. “Ho chiesto alla Camera di Commercio un confronto con altri capoluoghi – racconta il segretario della Cna di Ancona – anche se le realtà e i territori sono differenti. Questo ci serve per capire il trend di altre regioni vicine alle Marche. Il capoluogo emiliano va molto peggio rispetto ad Ancona e la crisi nella Dotta sembra arrivare con mesi di ritardo: mentre nel 2013 a Bologna i settori del commercio  e della ristorazione segnano un saldo di –79 imprese, nel 2014 i numeri sono quasi raddoppiati con un –143 (466 cancellazioni contro 323 nuove iscrizioni); a Bologna nel 2014 tutti i trimestri e il mese di ottobre contano più chiusure rispetto alle aperture. Anche il commercio di Perugia non sta attraversando un bel periodo: se nel 2013 il saldo negativo è di –75, quello del 2014 è di –73”. La Cna di Ancona prende atto che la situazione è tragica non solo nelle Marche, ma anche in altre regioni italiane; per questo, chiede che le Istituzioni di ogni livello si mobilitino per riavviare i consumi e aiutare le imprese del territorio, alleggerendo la tassazione e la burocrazia. “Ancona è una città che deve scoprire la sua vocazione turistica e investire sulle infrastrutture – conclude Andrea Riccardi – Si devono cioè creare tutte quelle condizioni che rendono appetibile un territorio per la nascita di nuove imprese”.