GLI EX ALUNNI RICORDANO LOLITA DUCA E I SUOI DISEGNI NEL CORRIDOIO

“La professoressa Lolita Duca non ha mai amato farci fare il classico disegno seduti sul banco perchè preferiva mandarci in corridoio dove ognuno attaccava il suo foglio alla finestra con lo scotch e ricalcavamo gli stencil che avremmo, poi, fatto in classe con tamponi e tempere. E così, nonostante la poca felicità delle bidelle, le nostre cartelline si riempivano di orsetti e fiori colorati!” Quando gli alunni ricordano, a distanza di anni, anche i particolari dell’ora di lezione alla scuola media Marco Polo di Fabriano, la programmazione svolta ha avuto un esito sicuramente positivo, più importante di qualsiasi verifica. Se ne è andata in silenzio, confortata dai familiari, con quel tocco artistico che ha sempre segnato la sua vita. La professoressa Lolita Duca è deceduta alcuni giorni fa e lunedì si sono svolti i funerali presso la chiesa della Misericordia di Fabriano. Nessun manifesto funebre annunciava la scomparsa ma solo a esequie terminate la notizia si è diffusa in rete. Era nata nella città della carta 67 anni fa e aveva fatto della manualità e della decorazione la sua vita. Docente di educazione artistica, per molti anni ha insegnato alla scuola media Marco Polo dove sono conservate gelosamente alcune sue creazioni. Non ha mai perso il sorriso nemmeno nell’ultimo periodo quando la malattia contro cui combatteva ha preso il sopravvento. Lascia il marito Massimo Tortolini, dipendente comunale a Fabriano e un esercito di alunni che la ricordano come ‘una professoressa di altri tempi, una che c’era sempre per gli alunni che avevano bisogno.’ Teneva laboratori artistici e, ogni anno, esponeva le sue creazioni alla fiera cittadina del 13 dicembre. Il suo bancone era sempre mèta di curiosi e ammiratori. “Tutto ciò che toccava si trasformava: era l’arte fatta persona” commentano alcuni ex alunni. “Di lei – scrive Marta Meloni – ricordo le sue borsette piene di fiori. A Natale nemmeno disegnavamo, prendevamo tavolette di legno e le coloravamo con glitter e angioletti, alcune le portavamo a casa, altre le vendevamo alla fiera di S.Lucia. Neanche quando doveva darti un giudizio riusciva a farlo come un qualsiasi altro professore, magari ti dava distinto però vicino ci scriveva due o tre più e un meno subito dopo.” Negli ultimi anni collaborava con l’Università degli adulti. Docenti e amici la ricordano come una donna elegante, educata e sensibile. Ha amato la scuola e considerava l’insegnamento una missione. Non a caso, in queste ore, anche gli alunni che Lolita ha avuto trentacinque anni fa hanno voluto ricordarla. “Sono passati tantissimi anni – confida Mauro – ma ricordo l’ora di disegno come se fosse ieri.”

Marco Antonini