E SE ALLA JUVE CI FOSSE NOCERINO? di Luca Serafini
La scorsa settimana uno dei più sfegatati tifosi milanisti della dirigenza Fininvest, Fedele Confalonieri, è tornato sulla cicatrice Pirlo rivangando l’incomprensibile doppia scelta di lasciarlo libero nel 2011 già sapendo che sarebbe finito alla Juve, nonostante la richiesta del giocatore di restare rossonero rinunciando a una fetta sostanziosa del l’ingaggio offerto dal club bianconero. La questione è ormai sepolta dal punto di vista delle “strategie” societarie milaniste ormai assenti e obnubilate, ma attualissima per il connubio ristabilito tra lo stesso Pirlo e Allegri, il quale colpevolmente neppure provò a chiederne a Galliani il regalo del rinnovo nonostante lo scudetto appena vinto. L’allenatore toscano preferiva infatti i muscolari alla Nocerino e si sarebbe accontentato di Lazzari, chissà dove sarebbe oggi la Juve se da 3 anni e mezzo in bianconero ci fosse Nocerino al posto di Pirlo. L’Inter di Mancini ha retto fin che ha potuto contro la Roma straripante di domenica sera, i concerti restano mediocri se cambia lo spartito ma i musicisti restano quelli. Molto diverso invece il Milan rispetto al derby: prima della partita contro l’Udinese anche Galliani ha confermato la nostra tesi secondo cui Menez e’ assolutamente un centravanti, al di la’ del numero di maglia e sia pure con caratteristiche molto particolari. Non può giocare né con Torres né con Pazzini, difatti ne guadagnano la manovra e la sua incisività in area, anche Inzaghi si è intelligentemente adeguato. Chiudiamo con un pensiero dedicato a Roberto Donadoni: condotto il Parma in Europa e scoperto che Ghirardi non solo non aveva i soldi per andarci, ma nemmeno per fare mercato e arrivare a fine mese, perché non si è dimesso accettando questo campionato da contraccolpo irrefrenabile?
Luca Serafini