BIOGAS, CONSIGLIO DI STATO DA’ RAGIONE AI CITTADINI. AUTORIZZAZIONI ILLEGITTIME

Il Consiglio di Stato dà ragione definitivamente ai cittadini ed ai territori.
Con le sentenze di ieri N° 04729/2014, N° 04727/2014N° 04730/2014 riferiti agli impianti a biogas rispettivamente di Osimo, Camerata Picena e Corridonia, i giudici hanno disposto e confermato l’annullamento delle relative autorizzazioni degli impianti, comprovando tutte le tesi che sosteniamo da due anni, ribadite in manifestazioni, assemblee pubbliche, nelle azioni legali e negli atti stragiudiziali di diffida che abbiamo depositato in Regione, nei comuni ed in tutte le sedi di magistratura.

Sono illegittime quindi le autorizzazioni rilasciate senza la preventiva sottoposizione a screening di VIA ed escluse da tale procedura sulla base della sola soglia dimensionale (potenza degli impianti).

Non solo. Come avevamo chiaramente evidenziato nelle nostre diffide ed osservazioni, ieri il Consiglio di Stato ha confermato che “Ogni normativa contrastante con la normativa comunitaria in materia ambientale che impone la V.I.A. quale provvedimento volto a valutare la compatibilità degli insediamenti produttivi con le esigenze di tutela dell’ecosistema doveva pertanto essere disapplicata.”.  Ogni legge interna (statale o regionale) in contrasto con la direttiva comunitaria, andava cioè disapplicata dagli enti e dai soggetti preposti (funzionari e/o amministratori).

Di questo obbligo, già palese nelle normative e in consolidata giurisprudenza nazionale e comunitaria, avevamo reso pienamente edotti fin dal settembre 2012 con i nostri atti depositati sia i funzionari sia gli amministratori della Regione Marche. Tale evidenza, ieri confermata senza possibilità di dubbi interpretativi, è stata invece ignorata, con il proseguimento degli iter e l’ emanazione dei decreti autorizzativi degli impianti.

Questo passaggio nelle sentenza, inoltre, spazza via anche la “foglia di fico” politica con cui il Presidente Spacca assieme a tutto il coro pro “biogas alla marchigiana” succedutosi in questi anni si sono nascosti, ovvero il tentativo di giustificare la Legge Regionale 3/2012, la relativa illegittima esclusione dagli screening di VIA e tutte le seguenti condotte della Regione Marche con il fatto che il contrasto con la direttiva comunitaria derivi da una difformità fra questa e la vigente legge nazionale (Dlgs 152/2006). Il giudice oggi ha chiarito come le norme in contrasto con quelle europee dovevano comunque essere disapplicate e, conseguentemente, che andava applicata direttamente la Direttiva Comunitaria, come abbiamo ripetuto e ribadito per anni in ogni sede.

E’ un giorno importante non solo per chi in questi due anni ha speso tanti soldi e fatto tantissimi sacrifici per organizzare manifestazioni e convegni, per presentare i ricorsi e le azioni legali a tutela dei propri diritti messi a rischio da impianti autorizzati in maniera illegittima, non solo per i sindaci che a fianco dei cittadini hanno dovuto impiegare migliaia di euro per difendersi da una Regione sorda a qualsiasi fondata richiesta, magari togliendo risorse ai servizi, alla manutenzione delle strade, delle scuole, del verde pubblico, ecc… E’ un giorno di vittoria di tutti i marchigiani contro l’ arroganza politica del Potere, contro politici, politicanti e compagnia cantando che per anni si sono arrampicati sugli specchi negando l’evidenza. Questi personaggi sono stati per l’ennesima volta sconfitti e smentiti dai tribunali, battuti dai territori e dai cittadini che, a mani nude, hanno saputo portare avanti questa battaglia a difesa della Salute, dell’ Ambiente, della Legalità e dei Diritti.

Nei prossimi giorni, cercheremo di spiegare a tutti nel dettaglio i contenuti delle sentenze e ne esigeremo il pieno rispetto, fino a che tutti gli impianti illegittimamente autorizzati vengano spenti e  demoliti, che i siti vengano debitamente ripristinati come prima di tutta questa assurda vicenda.

 

Per Terre Nostre Marche

(Coordinamento regionale di Comitati a tutela dell’Ambiente, della Salute e del Territorio, aderente al Coordinamento nazionale Terre Nostre)

 Il Presidente, Massimo Gianangeli

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