FIABAFRICANDO CON AFRICA MISSION E GLI ALUNNI DELLE SCUOLE DI FABRIANO

Africa Mission è sempre  in movimento nella città di Fabriano. I ragazzi del gruppo fabrianese si riuniscono, discutono, si confrontano per mettere in atto nuove idee. L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare e condividere con la città esperienze, conoscenze e progetti. Sono i bambini ora i protagonisti di un’attività interculturale intrapresa da alcuni  ragazzi del gruppo: Cecilia Guida e Francesco de Bellis. Si tratta del progetto “Fiabafricando” che, gestito dai ragazzi e seguito dall’associazione Africa Mission che ha sede a Piacenza, coinvolge i bambini delle scuole elementari fabrianesi “Santa Maria” ed “Aldo Moro” ed ha il fine di far conoscere i bambini italiani e i bambini africani attraverso i racconti di favole inventate. “La scuola forma fin da piccoli i cittadini, le persone e non esiste collaborazione migliore di questa per sensibilizzare e far confrontare i bambini di diverse nazionalità.” Queste sono le parole di Cecilia e Francesco che con il progetto vogliono informare i bambini fabrianesi sull’esistenza di altre realtà non limitandosi a spiegare che ci sono in altre parti del mondo bambini poveri, meno fortunati, ma rendendoli veri protagonisti: sono i bambini fabrianesi stessi a dialogare con i bambini africani e a scoprire nuove realtà attraverso le fiabe e le favole, attraverso il mondo dei giochi, della fantasia, quel mondo che accomuna tutti i bambini senza nessuna distinzione. Il bambino è per natura curioso, esploratore ed è per questo che funziona un progetto che ha l’obiettivo di far conoscere altri luoghi del mondo dove esistono diversi stili di vita e tradizioni. Il progetto è iniziato nel 2013 con lo scambio di fiabe tra la scuola “Santa Maria” e una scuola di Kampala, capitale dell’Uganda, poi dopo il successo di questa esperienza con i bambini della scuola “Santa Maria” che ancora non hanno terminato lo scambio delle fiabe, si è aggiunta la scuola “Aldo Moro” che anch’essa a settembre continuerà il lavoro cominciato. Entrambe le scuole ora collaborano con una scuola del Karamoja, sempre in Uganda, uno dei luoghi più poveri del mondo. “Al primo incontro con i bambini abbiamo fatto vedere dei video e spiegato con alcuni giochi dove è l’Africa e la realtà del posto.” Dicono i ragazzi: “Eravamo preoccupati e indecisi se far vedere i video fatti da noi durante il nostro viaggio in Africa perché lunghi e probabilmente noiosi per i bambini; invece siamo rimasti colpiti dall’attenzione che hanno mostrato durante tutta la visione e ci emoziona vederli ad ogni incontro sempre più interessati, felici per questa attività.” “Tanta è la curiosità dei bambini” afferma ancora Cecilia: “sono sempre attenti a vedere quello che inviano i loro amici africani, domandano continuamente, si divertono e soprattutto ci divertiamo con le loro affermazioni e le loro domande che ci fanno capire quanto l’adulto, a differenza loro, sia diffidente e poco genuino, a volte insensibile nei confronti del diverso.” Tanti aspetti sono emersi in questo progetto: sia i bambini africani che quelli italiani hanno testato con la loro esperienza che esistono concezioni del mondo e della vita profondamente diverse; dalle fiabe si capisce quali sono le abitudini della loro società, quali sono le aspirazioni; il gioco è il mondo del bambino e attraverso di esso si comprendono aspetti di una società che probabilmente in altri modi non emergerebbero. Le fiabe che hanno spedito in Africa i bambini fabrianesi sono classiche, ricche di disegni, immagini, principesse, eroi in contesti fantastici ecc., mentre quelle dei bambini africani sono ricche di particolari violenti: armi, morti ed altri elementi che indicano che il bambino africano gioca, cresce “combattendo” ogni giorno per vivere e non è difeso e tutelato come i nostri bambini che, con tutti gli ostacoli che possono incontrare nelle loro famiglie, possono però risparmiarsi scenari crudeli di una realtà difficile. Il gruppo Africa Mission Fabriano è vivo e crede nelle sue azioni, coinvolge la cittadinanza e le scuole al fine di vivere in una città sensibile a certe problematiche e soprattutto informata sul mondo. Ci saranno sicuramente altre attività e progetti perché il giovane gruppo ha voglia di lavorare tra la gente della città per animarla coinvolgendola in interessanti iniziative.

Francesca Agostinelli