ALLUVIONE SENIGALLIA. TERZONI (M5S): “SPRECATE PAROLE E INCHIOSTRO”

Fra qualche giorno saranno passati due mesi dall’evento calamitoso che ha colpito la costa marchigiana provocando particolari danni nel comune di Senigallia. Dai primi giorni di Maggio si sono sprecate parole e inchiostro. Senigallia ha ricevuto visite e rassicurazioni. Ad oggi però nessuna notizia è ancora per venuta per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di emergenza richiesta più volte anche dagli organi regionali e dai parlamentari marchigiani. Qualche settimana fa sembrava che la partita dovesse chiudersi nel giro di pochi giorni e invece eccoci qua. E’ ora che gli amministratori dicano con chiarezza che cosa vogliono fare. A Senigallia c’è chi ha perso tutto e ogni giorno si sente promettere che il giorno successivo sarà quello buono. In occasione Business Forum Italia-Emirati Arabi organizzato a Senigallia il 14 Giugno il Ministro Lupi alla presenza di numerosi amministratori locali aveva annunciato che il provvedimento con il quale si sarebbe attivato lo stato di emergenza sarebbe stato discusso nella riunione del Consiglio dei Ministri di Venerdì 20.. Ed è solo l’ultima dichiarazione che fa seguito a quelle altrettanto rassicuranti e mai concretizzate fatte dal Ministro Galletti. Alcune settimana fa ho firmato la lettera che i Parlamentari marchigiani, di tutti gli schieramenti politici, hanno voluto recapitare al Presidente del Consiglio Renzi per sollecitare il suo intervento, auspicando che le sue promesse non si sarebbero rivelate ancora una volta fuffa. Ricordo che proprio il Presidente del Consiglio, in occasione della conferenza stampa tenutasi a Marzo, aveva promesso la fuoriuscita dal Patto di Stabilità di 1,7 miliardi di euro , a partire dal primo Aprile 2014, per interventi mirati alla prevenzione del Dissesto Idrogeologico. Provvedimento mai presentato ma anzi, attualmente esiste solo la nostra Proposta di Legge n. 1233 incardinata in Commissione Bilancio con il medesimo scopo, ma lo stesso Governo Renzi sta rallentando fortemente il suo percorso legislativo. “La speranza contro la rabbia” dicevano in campagna elettorale. Bene, è ora chedimostrino che c’è ancora un motivo per sperare.