“IL 28 MARZO NON VOTEREMO IL BILANCIO COMUNALE”

Fabriano – La data di convocazione del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio crea una frattura tra maggioranza e opposizione.

“La documentazione necessaria è arrivata il 13 marzo e, quindi, convocare il consiglio per l’approvazione del bilancio di previsione 2018 il 28 marzo non rispetta i termini previsti per legge. La seduta andava fatta il 3 aprile rispettando il termine dei 20 giorni dall’invio del materiale. Sarebbe stato meglio ricevere un richiamo dalla Prefettura per non aver dato l’ok entro il 31 marzo, come da normativa, che non dare tempo all’opposizione di lavorare bene, studiare gli atti e proporre emendamenti al documento più importante della città”. Così i consiglieri di opposizione, Giovanni Balducci (Pd), Olindo Stroppa (Forza Italia) in rappresentanza anche di Vincenzo Scattolini, Vanio Cingolani (Fabriano Popolare) e i rappresentanti dei partiti, Francesco Ducoli per il Partito Democratico e Francesco Spedaletti (Associazione Fabriano Progressista). Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, 22 marzo, la minoranza fabrianese ha annunciato che il 28 marzo, dopo aver spiegato le motivazioni tecniche per cui la data prescelta è errata, abbandonerà l’aula e non voterà il bilancio. “Un’alternativa c’era: bastava fare una prima convocazione entro il 31 marzo, poi una seconda a inizio aprile – spiegano – e avremmo avuto il tempo tecnico per analizzare le quasi 200 pagine che compongono il bilancio”.

Per legge, infatti, devono passare 20 giorni tra l’invio della documentazione completa a tutti i consiglieri e la seduta a Palazzo del Podestà. “La comunicazione vera e propria, con il parere dei revisori dei conti – spiegano – è arrivata il giorno 13 marzo. Nella precedente missiva mancavano la proposta di deliberazione del piano triennale dei lavori pubblici e il piano delle alienazioni. La circolare del Dirigente Servizi Finanziari è del 13 marzo. La convocazione il 28 marzo – dichiarano – non ci permette di vedere tutte le sfaccettature del bilancio. Già in Commissione tutte le nostre proposte sono state respinte e ora questo atto di forza non lo accettiamo: il Movimento 5 Stelle non può minimizzare le nostre prerogative di essere garanti nei confronti dei cittadini del futuro della città. E’ un atto grave – denunciano – che avrà delle conseguenze”. Il segretario Pd, Ducoli, ad esempio, ricorda come “ci saranno ritardi nel pagamento del contributo dell’Autonoma Sistemazione per i terremotati perchè non è stata prevista una variante in bilancio nonostante i fondi pubblici siano arrivarti a inizio marzo”. Il consigliere di Forza Italia, Olindo Stroppa attacca la Giunta Santarelli perchè “fanno di tutto per essere ligi al dovere, ma non lo sono. Questa convocazione è una forzatura e, con i tempi stretti, veniamo privati della libertà di dire la nostra dopo aver studiato le carte”. Vanio Cingolani, Fabriano Popolare, chiede, inoltre, un “cambio di rotta sulla comunicazione del primo cittadino che dovrebbe sempre avvenire negli organi istituzionali e non nelle pagine private di Facebook. Giovanni Balducci, Pd, evidenzia che “il 28 marzo l’opposizione darà lettura delle motivazioni tecniche e che se non si arriverà ad un posticipo di data, abbandonerà l’aula prima della votazione del bilancio. Non si può lavorare così visto che sul piatto ci sono scelte importanti e discutibili come gli aumenti della tassazione dei servizi a domanda individuale, la tassa di soggiorno e tanti altri investimenti su cui noi dobbiamo dire la nostra. E’ fastidioso – conclude – non esserci, ma è mancato il rispetto dei ruoli. La lettera del giorno 13/3, infatti, è stata inviata anche alla presidenza del Consiglio, quindi, il Movimento 5 Stelle sapeva che si stava convocando una seduta senza rispettare i 20 giorni previsti dalla legge”. Francesco Spedaletti, Associazione Fabriano Progressista, ha ribadito la possibilità di optare “per una seconda convocazione per inizio aprile per permettere ai consiglieri di lavorare per il bene di Fabriano”.

Marco Antonini