“UNA CASA SENZA PORTE”, LA LOTTA DEL COMITATO PER LA TUTELA DELLA SACRA FAMIGLIA

A cura del Comitato per la tutela della Sacra Famiglia – Fabriano

Tecnici, amanti dell’arte, e dell’architettura contemporanea, ma anche semplici cittadini, credenti e non: al di là di ogni riferimento politico, è questo l’identikit dei membri del Comitato Una Casa Senza Porte, che si è costituito per tutelare la Chiesa della “Sacra Famiglia”. Un Comitato spontaneo, che si è costituito quando è emersa la notizia che la Chiesa sarebbe stata interessata da robusti interventi di risanamento funzionale che avrebbero potuto comprometterne l’integrità artistica e architettonica. Il Comitato contesta la demolizione delle corti interne e la manomissione dell’altare, realizzato dallo scultore di fama nazionale Edgardo Mannucci, insieme ad altri interventi che colpiscono l’aula liturgica. La Chiesa della Sacra Famiglia, nata dall’impegno diretto e genuino di una intera comunità è stata costruita su un preciso concetto artistico e architettonico, che sarebbe gravemente compromesso dai lavori in corso: la cementificazione delle corti interne eliminerebbe l’irradiamento di luce naturale sull’area presbiteriale, svilendo il ruolo e la funzione di tre importanti opere di Mannucci ovvero l’altare, il candelabro e l’ambone. Un intervento, tra l’altro, che il Comitato considera non solo dannoso ma anche inutilmente costoso: si parla di un investimento di circa 300.000 euro, finanziato con i fondi dell’8 per mille destinati alla Chiesa Cattolica: il Comitato nasce anche dall’imbarazzo di tanti credenti per la destinazione di una somma così ingente di risorse a opere superflue, piuttosto che per iniziative caritatevoli a favore dei poveri o delle popolazioni terremotate. Il Comitato ha cercato da subito la più ampia partecipazione di tutti i cittadini, allo scopo di poter ritrovare un dialogo franco e rispettoso, che possa coniugare le esigenze di adeguamento funzionale con l’impianto artistico e architettonico della Chiesa, cercando il confronto con tutte le autorità competenti: il Vescovo, la Soprintendenza delle Belle Arti ed i componenti della Commissione per l’arte sacra e i beni culturali della Diocesi di Fabriano e Matelica. Una forma di rispetto e di riconoscenza anche per l’opera di evangelizzazione di don Nicola Gatti, che tanto ha saputo donare alla nostra città. La battaglia del Comitato passa per diverse iniziative, compresa un animato gruppo di Facebook e una raccolta di firme, online e in piazza, che si avvia a superare i 1000 firmatari. A tale proposito sabato 20, dalle ore 10 alle ore 13 i membri del Comitato saranno in Piazza del Comune per continuare la raccolta firme e per incontrare tutte quelle persone che vogliono avere maggiori informazioni e chiarimenti del perché di questa situazione.

Comunicato stampa

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