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Francesco Merloni: Il ricordo dei nipoti alla vigilia dell’inaugurazione dell’Hotel Villa Miliani

Grande attesa per le giornate del 24 e 25 ottobre dedicate all’Ingegner Francesco Merloni, nella ricorrenza dei 100 anni dalla nascita. Una comunità che ha accompagnato la storia di un uomo, che verrà narrata venerdì 24 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Gentile di Fabriano, attraverso la proiezione di un docufilm “Tenacia e Gentilezza: la visione di Francesco Merloni”. Sabato 25 ottobre alle ore 11.00 l’attesissima inaugurazione del nuovo Hotel Villa Miliani che impreziosirà con la sua bellezza la città di Fabriano. Ringrazio gli amati nipoti dell’Ingegnere Valerio e Donata Ceccarelli con Francesco, Eugenio e Cecilia Merloni per avermi rilasciato questa intervista con un racconto inedito del loro Nonno, denso di ricordi, insegnamenti e soprattutto grande amore.

A 100 anni dalla nascita dell’ingegner Francesco Merloni un vostro ricordo del Nonno e dei valori che vi ha trasmesso.

Sarebbe complicato racchiudere tutti gli insegnamenti di Nonno in un unico ricordo. Sicuramente, pensando ad un qualcosa che accomuna tutti noi, nonché una delle sue più grandi passioni, l’esempio non può che andare sulle visite all’interno degli stabilimenti, che vivevamo insieme a lui, accompagnandolo spesso. Nonno era estremamente curioso e interessato, si informava di tutte le novità emerse rispetto alla sua visita precedente, ci spiegava nel dettaglio il funzionamento di tutte le macchine e faceva mille domande agli operai per sapere come stessero e come procedesse il lavoro. Queste esperienze ci hanno insegnato a guardare sempre al futuro, poiché continuare ad innovare è l’unica strada per crescere, come individuo e come azienda. Un altro aspetto fondamentale di Nonno era la sua incessabile spinta ad aiutare gli altri. Era sempre il primo a spendersi per confortare, rassicurare e regalare un sorriso a chiunque gli fosse vicino, mettendo sempre i bisogni degli altri davanti ai propri. Per insegnarci questo valore, ogni Natale regalava ad ognuno di noi una piccola somma da donare in beneficenza, affidandoci il compito di scegliere la causa alla quale contribuire. Questa pratica ci è diventata molto cara, e ciascuno, ogni anno, la porta avanti nel proprio piccolo e nel proprio modo.

Nella quotidianità, che rapporto avevate con il Nonno e che consigli dispensava, in base alla sua grande storia di vita, a voi nipoti?

Nonno era un grande punto fisso per tutta la famiglia. Noi lo cercavamo molto, perché la sua presenza infondeva serenità in tutti e trasferiva alla conversazione un tono di autenticità. Lui, da gran curioso, ci chiedeva tanto dei nostri giorni, i nostri progetti passati e futuri, con grande attenzione su come ci facessero sentire. Lui guidava si, ma quasi senza volerlo fare: ti aiutava con domande, non risposte. Quelle domande che altri non ti fanno, che non chiedono descrizioni ma riflessioni. Ti stimolava, ti metteva alla prova sulle tue scelte senza implicare che fossero giuste o sbagliate, ma in questo modo ti permetteva di trovare la migliore per te. Tutto ciò avveniva con un sottofondo di supporto evidente per qualunque decisione avresti preso, a patto che questa fosse corretta e benevola nei confronti di tutti, te per primo. Ci raccontava anche molto delle sue storie, i suoi viaggi personali e professionali con annessi insegnamenti. Ma aspettava che fossimo noi a chiedere. I suoi discorsi, per quanto variegati fra politica, imprenditorialità, ingegneria e svago, si strutturavano sempre attorno a incontri. Lui metteva le persone al centro di ogni storia, e ci raccontava cosa avesse imparato da ciascuno. È forse questo l’insegnamento più prezioso che ci lascia: farsi continuamente stupire, mantenendo la libertà di innovare e ripartire ma senza lasciarsi scappare alcuna concessione morale.

La Famiglia Merloni è sempre stata un punto di riferimento per la città di Fabriano. Sentite oggi su di voi una responsabilità nel proseguire il cammino tracciato dal Nonno, soprattutto riguardo il nostro territorio?

Ovviamente si, la responsabilità è grande nei confronti di un territorio che nonno amava e a cui si dedicava senza risparmiarsi mai. Sia con le sue azioni che con le sue parole, Nonno ci ha insegnato l’importanza di essere legati al territorio. È sempre stato un promotore dell’imprenditorialità locale e vedere giovani con idee e voglia di fare lo rendeva estremamente felice. La volontà di tutti noi è quella di rendere Fabriano centrale nelle nostre vite, sia a livello lavorativo sia a livello familiare, e l’hotel Villa Miliani in primis, lasciatoci dal Nonno come luogo a servizio della città, è un progetto a cui tutti teniamo molto.

L’inaugurazione dell’Hotel Villa Miliani racchiude appunto un importante significato, non solo perché avviene nell’anno del centenario dalla nascita dell’Ingegnere, ma per il valore simbolico di questo impegno per Fabriano. Come state vivendo queste giornate in famiglia?

Questo è veramente un progetto di famiglia, a cui tutti tengono molto, ed in cui chiunque cerca di dare il proprio apporto. Sono giorni bellissimi, la famiglia è unitissima ed ogni momento passato insieme a Fabriano rappresenta tanto per tutti. Vivere il territorio è ciò che Nonno amava maggiormente fare, e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di replicare.

Il progetto di Villa Miliani come è stato strutturato ed a quale tipologia di clientela è rivolto?

La struttura è stata voluta e pensata dal Nonno come suo ultimo lascito per la città, prima del centesimo compleanno intendeva realizzare questo albergo, ed anche se non è riuscito “fisicamente” a vederlo, è sempre con noi e siamo certi sia contento del lavoro che abbiamo portato avanti. Parlando specificatamente dell’hotel, si tratta di un 4 stelle superior estremamente completo a livello di servizi, nonostante non sia un albergo troppo grande. Possiamo contare su 24 camere, ristorante, sale meeting, terrazza per aperitivi, giardino per eventi, palestra e centro benessere con piscina, sauna e bagno turco. L’intenzione era quella di creare un luogo a servizio della città, non solo un albergo per ospitare clientela turistica e business dall’esterno, e questa tipologia di impostazione ci permette di essere estremamente trasversali.

L’hotel è situato nel cuore della città di Fabriano. Credete che l’apertura di questa struttura possa rivitalizzare il nostro meraviglioso centro storico ed attirare quel turismo che tutti noi auspichiamo per un rilancio del territorio fabrianese?

L’obiettivo è assolutamente quello, strutture di livello riescono ad attrarre clientela di livello, è così da sempre ed ovunque. Logicamente, non basta avere solo un albergo di “standing” per risollevare turisticamente la città, però può essere un volano anche per far capire a tutti che Fabriano può e deve spingere forte sulla valorizzazione del proprio patrimonio artistico.

L’ingegner Merloni riponeva grande fiducia nei giovani. In un momento storico in cui molti ragazzi fuggono dai luoghi di origine, come si riuscirà a rendere appetibili questi luoghi affinché i giovani, una volta compiuto il loro percorso formativo, trovino le condizioni per tornare a casa e realizzare qui i propri sogni ed aspirazioni?

Per garantire l’appetibilità e lo sviluppo di realtà locali come Fabriano, è necessario che i giovani si sentano responsabili di investire nei propri luoghi di origine. Servono idee, coraggio e iniziative imprenditoriali che possano garantire posti di lavoro, ma anche luoghi d’incontro e attività per attrarre i turisti.  Nel nostro piccolo, attraverso l’iniziativa dell’Hotel Villa Miliani che portiamo avanti tutti insieme, insieme ad altre iniziative individuali, anche noi cerchiamo di mantenere vivo lo spirito di crescita e di sviluppo del territorio che Nonno ci ha tramandato. È però, solo attraverso un’iniziativa corale dei giovani di Fabriano, portando ognuno le proprie idee e conoscenze, che potremmo rendere più appetibile il territorio per tutte le persone volenterose di crescere e continuare a vivere in questi luoghi.

Gigliola Marinelli

Nello foto: Hotel Villa Miliani