Fabriano – L’appello del vescovo Massara al mondo del lavoro
E’ stato avviato, anche a Fabriano, l’anno giubilare indetto da Papa Francesco. In questi primi giorni, mentre sono allo studio iniziative a livello parrocchiale, il vescovo Francesco Massara torna a parlare del mondo del lavoro. Lancia un appello agli imprenditori e alle maestranze che si trovano in un delicato momento della loro vita, con il rischio di perdere la propria occupazione. Il presule, come già ha fatto nei mesi passati quando è andato anche a Roma, presso il ministero, con i dipendenti della società Giano delle Cartiere, chiede un cambio di rotta e la salvaguardia del tessuto sociale dell’entroterra che già sta soffrendo sisma, spopolamento, carenza di servizi e complessità delle infrastrutture. Monsignor Massara spiega: «Il Giubileo, nella nostra diocesi, sia un’occasione di rinascita spirituale per tutta la comunità che soffre una crisi economica e occupazionale senza precedenti». Un declino iniziato anni fa che sembra non vedere mai la fine. Il riferimento è alle nuove vertenze che stanno tenendo tutti con il fiato sospeso, come, ad esempio il caso Beko di cui la settimana prossima si attende un nuovo vertice al Ministero delle Imprese. Senza dimenticare il caso delle Cartiere Fedrigoni, di cui oggi c’è un nuovo incontro tra azienda e sindacati per proseguire il processo di ricollocazione del personale che è iniziato da diverse settimane. Il presule si rivolge sia a chi è preoccupato per il proprio futuro e quello della propria famiglia, che ai vertici aziendali. «Invito tutti, in particolare modo chi ha perso il lavoro e chi si trova in attesa di essere ricollocato nelle Cartiere, di non perdere la fiducia e di continuare a sperare e a credere. Esprimo anche solidarietà ai dipendenti Beko che sono in apprensione in questo periodo per la loro occupazione. Agli imprenditori – prosegue Massara – chiedo di tutelare i lavoratori: hanno famiglia e dignità. Il Giubileo possa farci crescere dal punto di vista sociale e spirituale». Non si ferma, in tutto questo frangente, il lavoro della Caritas Diocesana, cresciuto a dismisura. Dal 2021 ad oggi, infatti, le persone assistite fanno segnare un più 24% con gli interventi caritativi saliti, negli ultimi anni, del 76%. Sono tante le richieste che arrivano da persone che hanno insufficienza di reddito, vale a dire che lavorano ma non riescono ad arrivare alla fine del mese. Aumentato quello che è chiamato “lavoro povero”. Con il progetto “Lavoro e dignità” finanziato con l’Otto per mille, negli ultimi tre anni Caritas ha effettuato 350 colloqui, attivato 42 tirocini. 53 persone hanno trovato lavoro tramite il progetto.
Marco Antonini