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Fotovoltaico a Monterosso di Sassoferrato, esposti e richieste

Sassoferrato – Cinque mesi fa la Conferenza dei Servizi, con la Provincia di Ancona come Ente procedente, rilasciava l’autorizzazione per la realizzazione degli impianti fotovoltaici “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2” e per l’elettrodotto aereo, di quasi 5 km. Un’impresa che avrebbe richiesto oltre 40 espropri. Allo stato attuale sembra che non ci sia stato alcun inizio lavori e che non siano state avviate le procedure per l’esproprio. I cittadini della zona, costituitisi in Comitato “Monte Strega”, dopo oltre un anno di impegno per contrastare i campi, con moduli a terra, a Monterosso Stazione, nella cosiddetta Piana di Serragualdo, “si chiedono ancora come sia stato possibile dare l’autorizzazione per la costruzione di queste strutture impattanti in un’area di straordinario valore paesaggistico e, così sembra sia avvenuto, senza il consenso della Soprintendenza di Ancona, che aveva richiesto una dettagliata relazione”. Quella stessa Soprintendenza che ha fornito un parere negativo per i campi fotovoltaici a Paterno di Fabriano. L’attività del Comitato non si è mai fermata. Alcuni cittadini hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica e ai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, facendo presente che l’area in cui sono previsti gli impianti ha un riconosciuto rilevante valore archeologico e che avrebbe richiesto un’indagine preventiva. Si è evidenziato, negli esposti, che in quest’area si trova la chiesa di Sant’Ugo (1731), bene storico tutelato, iscritto nel Catalogo del Ministero della Cultura. La Chiesa del patrono di Sassoferrato, infatti, verrebbe a trovarsi a poche decine di metri dagli impianti, a contatto con i torrenti esondati nell’alluvione del 2022. Entrambe le questioni sono state sollevate alla Conferenza dei Servizi, ma non hanno trovato ascolto. Un recente Decreto congiunto dei Ministeri dell’Ambiente e della Cultura, del 21 giugno 2024, ribadisce la necessità di attenersi ad una “fascia di rispetto” dai Beni storici tutelati di almeno 500 metri per gli impianti fotovoltaici e di almeno 3 chilometri quelli eolici. Per questo il Comitato Monte Strega incalza: “La regione Marche dovrà aggiornare la legge sulle aree idonee sulla base del recente dispositivo che ribadisce e sottolinea la necessità di tutela del paesaggio e della fascia rispetto dei beni storici tutelati per fotovoltaico ed eolico”. Intanto diversi proprietari delle abitazioni collocate nell’area a ridosso degli impianti stanno preparando, con il supporto dei tecnici, la richiesta di risarcimento dei danni al patrimonio immobiliare, nel caso in cui gli impianti venissero realizzati. Alla Soprintendenza è stata presentata richiesta perché avvii un’indagine preventiva sulla valenza archeologica della Piana di Serragualdo. Al Comune di Sassoferrato, invece, perché proceda, con una variante del Piano regolatore, al superamento della valenza industriale dell’area sovracomunale che comprende Sassoferrato, Fabriano, Genga e Cerreto d’Esi, nata nel lontano 2006, ma in un arco di tempo così lungo non vi si è insediata nessuna attività industriale.

Marco Antonini