Sassoferrato – Impianti fotovoltaici, il Comitato chiede una variante al Piano Regolatore
Fermare l’installazione del fotovoltaico a Monterosso Stazione di Sassoferrato: da più di un anno è l’obiettivo del comitato Monte Strega che, a pochi giorni dalle elezioni comunali, si rivolge a due candidati sindaci, Maurizio Greci e Roberta Leri chiedendo una variante al Piano Regolatore Generale relativamente all’area in cui è programmata la realizzazione degli impianti fotovoltaici. Si tratta di un’area industriale, di sviluppo produttivo, a carattere sovracomunale (Cerreto d’Esi, Fabriano, Genga e Sassoferrato), istituita circa venti anni fa su indicazione della Provincia di Ancona. «Nei fatti in quest’area non è stata realizzata alcuna attività produttiva. La stessa Provincia non ha mai definito, come avrebbe dovuto, un Accordo di Programma per stabilire le regole per la sua co-gestione tra Cerreto d’Esi, Fabriano e Genga. I rispettivi Consigli comunali non hanno mai deliberato alcunché rispetto alla partecipazione, come pure alla successiva trasformazione dell’area industriale in area per impianti fotovoltaici» denuncia il Comitato. Altro particolare è il fatto che gran parte dell’area industriale si trova nella “piana di Serragualdo”. Qui nel 295 a.C. si sarebbe tenuta la storica Battaglia delle Nazioni. Il Comitato, considerato anche che l’area si colloca a ridosso di “Natura 2000”, area per la conservazione della biodiversità, vicino al Monte Strega, una delle perle dell’Appennino, contigua alla chiesa patronale di Sant’Ugo, ne ha più volte richiamato anche la valenza paesaggistica e chiede quindi di togliere la destinazione di area produttiva, «formalmente non definita e mai realizzata». Un tema che sta molto a cuore a tutto l’entroterra visto che si parla di fotovoltaico anche a Fabriano. Ora si attende l’esito del voto amministrativo nella città sentina. «Quando il nuovo sindaco sarà in carica, il Comitato – si legge in una nota – seguirà l’esito della richiesta che, in qualche modo, aveva trovato il consenso di migliaia di cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di contrarietà alla realizzazione degli impianti». Dopo la concessione, mesi fa, dell’autorizzazione alla ditta per la realizzazione dell’elettrodotto di 5 chilometri, con espropri per pubblica utilità, connesso con i campi fotovoltaici, con moduli a terra, alcuni cittadini hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Identico esposto è stato presentato al Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Ancona. Il Comitato sta proseguendo la propria azione di autotutela con la preparazione di una richiesta di risarcimento dei danni al patrimonio abitativo.
Marco Antonini