Rimini, Key Energy: Un talk organizzato da Inergia sulle energie rinnovabili

Energie rinnovabili – La tecnologia corre veloce, bisogna migliorare il permittig

È l’appello emerso al Key Energy di Rimini nel corso del talk organizzato da Inergia: “Una media di 6/7 anni per avere una risposta e poi magari è anche negativa”
Nel corso del 2023 il fotovoltaico in Italia sono entrati in esercizio oltre 283mila impianti fotovoltaici, numero che ha portato il totale del comparto a quota 1,5 milioni impianti (+23% rispetto all’anno precedente) e la produzione di energia a 25.643 GWh. Il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi europei 2030, tuttavia, in Italia è parecchio accidentato e fitto di ostacoli con una media di 6/7 anni dalla presentazione alla ricezione della risposta da parte di tutti gli enti burocratici coinvolti nell’iter autorizzativo. Che spesso, peraltro, termina con una bocciatura.
“Per noi Key Energy è una grande opportunità – ha sottolineato Giacomo Ciacci, dg di Inergia – questo evento è considerata gli Stati Generali delle rinnovabili. Quest’anno è molto più partecipata delle precedenti edizioni. Un luogo dove ci cerca di capire la traiettoria del settore e come risolvere le varie problematiche, come ad esempio la differenza di velocità fra tecnologia ed iter autorizzativi”. E proprio il cosiddetto Permitting è stato al centro del talk organizzato da Inergia, azienda protagonista nella produzione di elettricità da fonti rinnovabili, all’interno del KEY – The Energy Transition Expo 2024 che è iniziato ieri a Rimini.
“Per raggiungere gli obiettivi 2030 nel contesto della transizione ecologica – ha detto Nicola Carè, manager di Inergia per lo sviluppo del solare – è imperativo abbandonare l’approccio cauto e passare a una strategia più incisiva”. Pur di fronte a un’accelerazione dei permessi, soprattutto grazie all’agrisolare che riesce a integrare la produzione fotovoltaica con quella agricola non mancano le difficoltà. Nell’ambito dell’indagine condotta dal progetto Re.gions2030 la maggior parte degli operatori del settore (64%) ha individuato nel Ministero della Cultura e nelle Soprintendenze regionali i soggetti principalmente caratterizzati da un atteggiamento negativo verso lo sviluppo delle FER. Il 31% ha invece individuato negli uffici regionali la barriera più significativa allo sviluppo dei propri progetti.
Tra 2022 e 2023 la potenza installata si è raddoppiata passando da 2,5 Gw a 5 Gw raggiungendo una potenza complessiva installata di circa 30 Gw nazionali. Tuttavia l’80% della potenza installata riguarda piccoli impianti residenziali o commerciali fino a 1 Mw. “Ed è proprio questa la criticità – fa notare Carè – perché senza grandi impianti non riusciremo a raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica”.
Al talk ha preso parte anche Michele Ognibene, legale rappresentante della Sicilwind che si occupa di sviluppare impianti eolici e fotovoltaici in tutta Italia. “Abbiamo normative regionali che sono in contrasto con quella nazionale – ha evidenziato – e per questo motivi gli iter autorizzativi si allungano tra ricorsi al Tar. Non chiediamo un regime più semplificato ma snello e omogeneo per tutta l’Italia”.
CS