Ladro vandalo in Cattedrale a Fabriano, polizia e carabinieri denunciano un 20enne
Fabriano – Indagini lampo delle forze dell’ordine: identificato e denunciato un 20enne residente a Fabriano, già noto, per furto aggravato compiuto lunedì (leggi qui) presso la Cattedrale San Venanzio di Fabriano. Un raid vandalico che ha provocato rabbia e indignazione.
La nota
La Compagnia carabinieri di Fabriano ed il Commissariato di pubblica sicurezza di Fabriano individuano l’autore del furto e degli atti vandalici in danno della Cattedrale di San Venanzio. Nel pomeriggio del 25 settembre, il parroco don Antonio Esposito, verificava che ignoti, poco prima, avevano furtivamente asportato le offerte contenute nelle cassette delle candele votive e delle pubblicazioni religiose collocate all’interno della chiesa. Notava anche ulteriori danneggiamenti, tra i quali quelli su un candeliere, verosimilmente perpetrati nella foga dell’azione criminosa. Immediatamente richiedeva l’intervento dei carabinieri di Fabriano i quali, dopo avere ricostruito il fatto, acquisivano le immagini del circuito di sicurezza ed effettuavano accertamenti tecnici finalizzati alla acquisizione di impronte latenti. Anche in considerazione della gravità dell’accaduto, i carabinieri divulgavano le ricerche del soggetto alle forze di polizia presenti sul territorio. Lo stesso don Antonio, particolarmente dispiaciuto del grave affronto alla cattedrale, divulgava le fotografie dello “scempio” sui social network. Oltre all’asportazione delle offerte verificava, purtroppo, danni anche ad oggetti sacri per molte centinaia di euro. Anche il commissariato di pubblica sicurezza di Fabriano si attivava immediatamente nelle indagini. Verificate con precisione le caratteristiche fisiche e di abbigliamento dell’autore del fatto, verticalizzava i sospetti su un giovane 20enne domiciliato da tempo a Fabriano, disoccupato, con alle spalle reati contro la persona ed il patrimonio. Alle medesime conclusioni investigative pervenivano i carabinieri di Fabriano, anche alla luce degli indizi sin lì raccolti. La “tenaglia” investigativa si chiudeva nella mattinata di ieri quando il soggetto, raggiunto dai poliziotti del commissariato e vistosi “scoperto”, dichiarava la paternità del fatto collaborando nella ricerca e nella acquisizione degli indumenti utilizzati durante il reato e rilevabili con precisione dalle immagini acquisite dai carabinieri. Per quanto che concerne il “bottino” (qualche decina di euro), i poliziotti ricostruivano che era stato speso immediatamente dopo il furto. Alla luce delle evidenze gli investigatori dei carabinieri e della polizia lo denunciavano alla autorità giudiziaria per furto aggravato. La tempestività e determinazione nelle indagini compiute dai carabinieri e poliziotti di Fabriano hanno consentito di fare immediata luce su un fatto che, anche se per poche ore, ha colpito molta parte della comunità religiosa fabrianese.
m.a.