In evidenza

Raddoppio ferroviario, il Comitato Gola della Rossa non si arrende

Serra San Quirico – In attesa dell’udienza di merito, dopo il pronunciamento del Tar del Lazio, politici e cittadini non stanno con le mani in mano e vanno avanti nel loro obiettivo di modificare il progetto di raddoppio della linea ferroviaria tra Serra San Quirico e Genga, lungo l’Ancona-Roma, lotto 2. In primo piano il ricorso proposto dal Comune di Serra San Quirico, con l’avvocato Lofoco e con l’intervento del Comitato Gola della Rossa e cittadini tramite il legale Sgobba, per l’annullamento della determinazione conclusiva della Conferenza di servizi di RFI del 26 aprile 2023 riguardante il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo al raddoppio della tratta in questione, fino ad Albacina. Domani, venerdì, alle 21,30, nel teatrino parrocchiale di Serra San Quirico assemblea con i cittadini “per fermare la devastazione del territorio ed evitare elevati rischi idrogeologici” si legge nel manifesto che è stato redatto per l’occasione. Si chiamano a raccolta i residenti. “Il ricorso mira a bloccare l’azione amministrativa che vorrebbe costruire un tratto ferroviario nelle nostre zone, senza tener conto delle ricadute su luoghi, ambiente ed economie locali” dice il presidente del Comitato Gola della Rossa, Euthimios Kotronias. Nei giorni scorsi, ricordiamo, il Tar Lazio ha accolto l’istanza cautelare ai fini della definizione del giudizio nel merito ed ha fissato la causa all’11 ottobre 2023.

“L’accoglimento della istanza cautelare è un segnale di attenzione per il nostro territorio: il sindaco di Serra San Quirico, Tommaso Borri, ha convocato un’assemblea pubblica per domani sera. Spiegheremo le ragioni del ricorso e la necessità di proseguire al Tar per ottenere l’annullamento degli atti impugnati, a tutela dei diritti e degli interessi della comunità” ha detto Kotronias. Nei mesi passati il sindaco di Serra San Quirico aveva fatto ricorso al progetto approvato in quanto considerato impattante sul territorio. Primo cittadino e Comitato avevano presentato un progetto alternativo elaborato dall’ingegner Belcecchi, con tempi e costi minori, che prevede la modernizzazione dell’attuale stazione di Genga e nessuna demolizione di case e nessuno scavo a Monte Murano, dove passa Gorgovivo. “Il progetto approvato, invece, prevede l’attraversamento di due zone a rischio frane molto elevato in Monte Murano e una dello stesso livello di pericolosità a Pontechiaradovo, frane che non sono per regolamento europeo attraversabili da opere infrastrutturali. Il progetto – ha concluso il Comitato – prevede abbattimenti, distruzione di paesaggio e devastazione per la creazione di una mastodontica nuova stazione a Genga (foto) che porterà a un aumento di passeggeri quasi nullo”.

Marco Antonini