Janus Ristopro: Una stagione ancora senza Palas, parla Mario Di Salvo
“Fabriano, una piccola città un grande amore”. Questa settimana parliamo di basket, uno sport che ha reso per molti anni la Città della Carta protagonista ed in vetta alle classifiche della serie A e che oggi rinnova con immutato coinvolgimento questo grande amore nei confronti della squadra Janus Ristopro, guidata dal presidente Mario Di Salvo. Abbiamo raggiunto Mario per capire come sta procedendo la stagione, soprattutto facendo i conti con la pesante situazione in cui versa il tempio dello sport cittadino, il PalaGuerrieri, purtroppo ancora inutilizzabile dalla prima squadra fabrianese per gli allenamenti e le partite di campionato.
Presidente, settima vittoria consecutiva ed un secondo posto in classifica. Possiamo già azzardare un primo bilancio di questa stagione?
La stagione sta andando secondo le aspettative, sapevamo di aver costruito un roster di qualità seppur corto. La poca lunghezza della squadra si comincerà a far sentire nella fase finale, con il proseguo del campionato e nella fase play-off, dove squadre più lunghe hanno sicuramente una marcia in più. Sapevamo che qualitativamente avremmo avuto una squadra in grado di giocarsela con chiunque e così è stato.
Come ribadito dall’assessore alla rigenerazione urbana ing. Lorenzo Vergnetta, l’Amministrazione Comunale ha come obiettivo primario quello di ripristinare rapidamente la funzionalità del PalaGuerrieri, inutilizzabile a causa di carenze strutturali. Avete avuto come società qualche informazione in merito alla tempistica?
Purtroppo non abbiamo altre informazioni se non quelle che sanno tutti.
La squadra cittadina, già nella passata stagione, ha sofferto la mancanza di poter giocare in casa proprio al PalaGuerrieri. Attualmente le partite si giocano a Cerreto d’Esi: quanto impatta emotivamente ed in termini di rendimento della squadra questo disagio?
In termini di rendimento poco. Seppur in maniera ridotta, causa capienza, i nostri tifosi sono sempre presenti e sempre calorosi, ovvio che sarebbe stato più gratificante per noi continuare a trascorrere domeniche con 3000 tifosi al nostro fianco piuttosto che in 800. Ma purtroppo la situazione è questa. Dove impatta invece pesantemente è dal punto di vista economico, dove per la Ristopro il botteghino rappresentava il maggiore “sponsor” per la nostra società. Per rendere l’idea di qual è la differenza per noi in termine di incassi basta prendere come riferimento l’ultimo derby con Jesi al PalaGuerrieri e l’ultimo derby al Pala Chemiba, 4000 spettatori contro 800. L’anno della promozione in serie A, sulle ali dell’entusiasmo, avremmo senz’altro avuto un seguito diverso che sarebbe stato benzina per il nostro motore, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista emotivo. Invece ci siamo trovati costretti ad emigrare ad Osimo. Anche lì possibili domeniche con 4000 spettatori (perchè Fabriano così avrebbe risposto quell’anno) si sono trasformate in domeniche con 500 spettatori in un impianto da 4000 posti, quindi semi vuoto. L’anno in cui abbiamo vinto il campionato lo abbiamo fatto prima a porte chiuse e poi con spettatori ridotti, per giunta non più a Fabriano ma a Cerreto, causa Covid. Diciamo che la fortuna non è stata dalla nostra parte e a livello economico è stata pesante.
La sua azienda ha supportato economicamente per molti anni la Janus Basket, fino ad approdare in serie A. Cosa ha significato per lei e la sua famiglia questo impegno e, soprattutto, sente che la Città riconosca lo sforzo compiuto dalla Ristopro?
E’ un impegno che diventa sempre più oneroso, sia per l’insensibilità delle grandi realtà industriali locali, sia per gli aspetti politici e le problematiche legate alle strutture. Basti pensare che ad oggi la Janus non ha una palestra dove poter fare allenamento nella propria città, a causa della nuova ed ultima inagibilità di un impianto fabrianese, la palestra Mazzini (luogo dove abbiamo dirottato i nostri allenamenti a causa della chiusura del PalaGuerrieri). Una squadra che disputa un campionato di serie B a livello nazionale è costretta a elemosinare spazi e orari nelle città vicine, addirittura non riuscendo a coprire tutte le esigenze dello staff tecnico, non aggiungo altro. Se si dovesse analizzare la realtà, per vivere le stagioni che abbiamo vissuto negli ultimi anni, bisogna avere supporto dalle imprese locali, supporto da parte degli enti comunali e strutture adeguate. Questo è il terzo anno dove accade che mancano tutte e tre le cose.
La squadra sta procedendo speditamente in un campionato che sta regalando già molte soddisfazioni. Pensando al futuro più roseo, come possiamo sollecitare gli amministratori affinchè il tempio dello sport cittadino, rappresentato dal PalaGuerrieri, possa tornare presto ad accogliere i tifosi della Città della Carta?
Penso che hanno una grossa responsabilità perché, se fino ad adesso abbiamo sempre fatto le cose sulle promesse e sulle previsioni, da oggi non faremo più così. A livello personale ci sentiamo con la coscienza più che pulita. Abbiamo disputato un campionato di serie A senza avere un impianto e lo abbiamo fatto perchè era quello che cercavamo e inseguivamo da anni. Dimostrando di poterlo fare da soli, senza neanche un impianto! L’estate scorsa ci eravamo promessi che, finche’ Fabriano non avesse avuto una struttura dove poter vivere insieme a tutti, e dico tutti, i propri sostenitori le domeniche, avremmo dovuto attendere a reinvestire e parlare di obbiettivi una volta che questo si fosse avverato. Sulla base di parole, previsioni e ipotesi, abbiamo nuovamente seguito il cuore con la speranza che potesse tornare tutto alla normalità e avere tutto un senso. Stiamo continuando e continueremo a perseguire l’obbiettivo prefissato a inizio anno ma, se al termine di questa stagione Fabriano non riavrà il PalaGuerrieri, a quel punto in molti avranno delle grosse responsabilità e peso sulle loro spalle, ognuno per ciò che poteva e non ha fatto nel corso degli anni.
Gigliola Marinelli