Ariston Group continua la forte crescita, superati 1,7 miliardi di ricavi nei primi nove mesi del 2022

Ariston: continua la forte crescita anno su anno, superati 1,7 miliardi di ricavi (+22%) nei primi nove mesi del 2022

Il punto

HIGHLIGHT FINANZIARI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2022
 Ricavi netti a 1.725 milioni di euro, in crescita del 22,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021
grazie a un terzo trimestre ancora molto forte (+18,7% anno su anno includendo Chromagen)
 EBIT adjusted pari a 139,5 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto ai primi nove mesi del
2021
 Utile prima delle imposte di 122 milioni di euro, in crescita del 6,3% anno su anno
 Free Cash Flow a -62 milioni di euro, contro i +43 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021
 Posizione finanziaria netta (debito)1 pari a 38 milioni di euro al 30 settembre 2022, a seguito del
forte incremento di capitale circolante da inizio anno, esborsi per acquisizioni, pagamento
dividendi e acquisto azioni proprie, rispetto ai 149 milioni di cassa netta al 31 dicembre 2021

AGGIORNAMENTO SULL’ALLUVIONE NELLE MARCHE DEL 15 SETTEMBRE 2022
 Stabilimento di Genga (AN): produzione parzialmente ripresa dopo 7 settimane di fermo
 Stabilimento di Cerreto D’Esi (AN): produzione in rapida ripresa dopo uno stop di 3 settimane
 Piena ripresa della capacità produttiva prevista nella prima parte del Q1 2023
 Impatti su ricavi, EBIT e FCF per mancata produzione e costi aggiuntivi

DIMISSIONI DI UN CONSIGLIERE
• Sabrina Baggioni, che assume il ruolo di Chief Digital and Marketing Officer in Ariston Group
“È stato un altro trimestre di forte crescita spinta dalla domanda di soluzioni rinnovabili” – ha commentato Paolo
Merloni, Presidente Esecutivo, che ha aggiunto “Le attività per il closing dell’acquisizione di CENTROTEC Climate
Systems, la più grande operazione nella storia di Ariston, stanno procedendo come previsto; dopo il via libera
ricevuto ieri dall’antitrust, siamo pronti per l’Extraordinary General Meeting che sarà convocata per la delibera
finale.”

“Nel terzo trimestre la crescita è stata in linea con i piani, nonostante i rallentamenti registrati nei mercati
americani” – ha aggiunto Laurent Jacquemin, Amministratore Delegato – “Il nostro footprint globale ci ha
permesso di mitigare gli impatti della chiusura dei siti di Genga e Cerreto a seguito dell’alluvione nelle Marche di
metà settembre; proprio in questi giorni la produzione sta parzialmente riprendendo.”
Il Consiglio di Amministrazione di Ariston Holding N.V. (MTA/EXM; Bloomberg ticker: ARIS IM) si è
riunito oggi e ha approvato la diffusione di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive relative ai
primi nove mesi del 2022 (“9M 2022”)

RISULTATI CONSOLIDATI
I Ricavi Netti ammontano a 1.725,3 milioni di euro, in crescita del 22,2% rispetto ai 1.412,3 milioni di
euro conseguiti nei primi nove mesi del 2021. La performance è stata particolarmente forte nella
divisione Comfort Termico, significativamente supportata dalla crescente domanda di sistemi di
riscaldamento sostenibili in Europa, e nonostante un brusco rallentamento delle vendite sui mercati
americani. La crescita nel trimestre è stata del +18,7%, di cui +7,2% rappresentato dall’acquisizione di
Chromagen e +5,5% dai cambi di valuta.

L’effetto dei cambi di valuta nei nove mesi è stato favorevole e pari al 4,1%.
L’EBITDA si attesta a 192,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 179,0 milioni di euro del
periodo corrispondente del 2021, mentre l’EBIT ammonta a 125,4 milioni di euro, in crescita del 2,1%
rispetto ai 122,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021.
Questi margini sono inoltre presentati in forma rettificata (adjusted) più idonea per valutare
l’andamento delle normali operazioni di business, con esclusione di costi o ricavi non rappresentativi;
le rettifiche più significative nel periodo sono legate a spese relative a M&A, a spese straordinarie a
seguito dell’alluvione, alla svalutazione di alcuni attivi in Ucraina, al capital gain netto di operazioni
immobiliari, e – per l’EBIT – all’ammortamento della purchase price allocation (PPA).
L’EBITDA adjusted è pari a 201,5 milioni di euro, con una crescita del 5,7% rispetto ai 190,6 milioni di
euro registrati nei primi nove mesi del 2021, con una diminuzione del margine sui ricavi netti dal 13,5%
all’11,7%.
L’EBIT adjusted è pari a 139,5 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto ai 136,2 milioni di euro dei
primi nove mesi del 2021. Il corrispondente margine sui ricavi netti è passato dal 9,6% dei primi nove
mesi del 2021 – un record storico – all’8,1%, incorporando una diluizione da M&A, un aumento delle
spese commerciali, generali e amministrative volto a sostenere la crescita, e un ulteriore aumento dei
prezzi delle materie prime registrato immediatamente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nonché un
ulteriore incremento della spesa per forniture energetiche nel terzo trimestre.
L’Utile ante imposte dei nove mesi ammonta a 122,0 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto ai
114,7 milioni di euro del periodo corrispondente del 2021.

Il Free Cash Flow (FCF) dei primi nove mesi dell’anno è stato pari a -62,3 milioni di euro, rispetto ai
+43,0 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021. Tra i suoi componenti, l’incremento di EBITDA è
passato in secondo piano rispetto al significativo aumento della cassa assorbita dal capitale circolante,
potenziato allo scopo di preservare la continuità del business in presenza di forti perturbazioni delle
catene di fornitura e della logistica in tutto il mondo. Nel quarto trimestre è previsto FCF fortemente
positivo, seppure influenzato dai mancati incassi relativi alla produzione sospesa negli stabilimenti
alluvionati.
L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 settembre 2022 (calcolato secondo le linee guida ESMA 32-
382-1138) passa da 149,0 milioni di euro di cassa netta di inizio anno a 37,6 milioni di euro di debito
netto, sostanzialmente per via dell’incremento di circolante, degli esborsi per acquisizioni, del
pagamento dividendi, e dell’acquisto di azioni proprie al servizio dei futuri piani di incentivazione a
lungo termine.
A fini comparativi, applicando il metodo di calcolo utilizzato prima dell’adozione delle linee guida
ESMA, la Posizione Finanziaria Netta passa dai 184,8 milioni di euro di inizio anno a 0,9 milioni di euro
di cassa netta al 30 settembre 2022. Le principali differenze sono l’inclusione da parte dell’ESMA – tra
le passività – delle opzioni Put & Call relative alle acquisizioni, e la neutralizzazione del Mark-to-Market
positivo sui derivati.

AGGIORNAMENTO SULL’ALLUVIONE NELLE MARCHE
Nella sera del 15 settembre 2022, gli stabilimenti di Genga e Cerreto D’Esi, entrambi nella provincia di
Ancona e dedicati alla produzione di scalda-acqua elettrici, sono stati interessati da un evento
alluvionale di proporzioni catastrofiche che ne ha azzerato la capacità produttiva. Fortunatamente non
si sono registrati danni alle persone.
Il Gruppo ha immediatamente attivato ogni possibile iniziativa per ripristinare lo stato di locali,
infrastrutture e attrezzature di produzione.
Lo stabilimento di Cerreto, che ha una capacità produttiva di circa 1.000.000 di pezzi all’anno, ha
ripreso l’attività dopo tre settimane, e in breve tempo ha recuperato quasi completamente
l’operatività.
A Genga, che ha una capacità di circa 1.600.000 pezzi l’anno e dove sono stati registrati danni
importanti, la produzione sta riprendendo in questi giorni (dopo circa 7 settimane) al 40-50% circa
della capacità precedente. Per un ripristino completo occorrerà attendere l’inizio del nuovo anno.
I costi relativi agli interventi avranno impatto sull’EBIT; la mancata produzione avrà effetto sul
fatturato, sull’EBIT (per via del minore assorbimento dei costi fissi) e in particolare sulla generazione
di cassa del quarto trimestre, per via dei mancati incassi a fronte di costi sostanzialmente invariati.
Dove possibile, le diseconomie e i costi relativi all’alluvione saranno oggetto di rettifica nell’EBIT
Adjusted.
Il Gruppo ritiene di avere coperture assicurative adeguate, che sono state immediatamente attivate
ma i cui effetti, soprattutto sulla cassa, non saranno quantificabili né visibili prima del 2023.