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Alessandro Pajola Basketball Camp, la storia

Fabriano – Il commovente racconto di mamma Patrizia in merito al progetti a cui ha partecipato il figlio disabile in Ancona.

Il Camp

L’attività sportiva, per i ragazzi con disabilità intellettiva, rappresenta un momento importante di socializzazione con gli altri ragazzi normodotati, un momento in cui diventano parte attiva ed integrante di un gruppo, un momento in cui l’inclusione sociale diventa reale. La sfida di Pajola Camp, inoltre, è stata quella di far sì che Nicolò e tutti i ragazzi partecipanti, unitamente al divertimento e all’attività fisica, potenziassero gli aspetti cognitivi e psichici sviluppando competenze socio-relazionali, con un’attenta e curata attività specifica rivelatasi particolarmente efficace e proficua. Vorrei esprimere perciò un sentito ringraziamento per l’impegno e la professionalità dimostrata nel coinvolgimento di Nicolò e degli altri ragazzi e, più in generale, nell’ideazione e nell’organizzazione di una tale salutare iniziativa. Da questa esperienza Nicolò esce certamente più forte e più consapevole delle proprie abilità. L’allenamento, sia fisico che mentale, e la cura di aspetti specifici come l’attenzione (per lui particolarmente problematici), importanti in qualsiasi attività e a maggior ragione in uno sport meraviglioso ma complesso come il basket, hanno costituito un momento estremamente benefico. Nell’ambito delle attività svolte, inoltre, sono stati trattati anche due temi molto importanti, il falso mito del talento e il concetto di team – temi particolarmente sensibili perché i ragazzi possano sviluppare una visione costruttiva del loro futuro guardando alla collaborazione e alle relazioni con gli altri come fattori fondamentali per la propria crescita. Un Camp di altissima qualità, decisamente all’altezza delle aspettative, in cui il coinvolgimento è stato totale sotto tutti i punti di vista. Si sono create agevolmente relazioni fra ragazzi che non si conoscevano, e mio figlio disabile è stato accolto in un modo meraviglioso, con supporto, affetto, simpatia, tanto che si è integrato, nel gruppo, alla pari e con una grande naturalezza. Perciò rinnovo il mio grazie a tutto lo staff tecnico e di assistenza e ad Alessandro Pajola, che si è confermato un grande sportivo, ma soprattutto si è dimostrato una persona splendida. Spesso la tenacia, la perseveranza, l’amore per un figlio, specie quando ha bisogni speciali, portano lungo una strada impegnativa e piena di sfide, ma piena anche di grandi soddisfazioni. Che sono di tutti coloro che vi hanno contribuito, ma sono preziosissime soprattutto per un ragazzo disabile, che ne trae un arricchimento personale particolarmente importante in termini di autostima e di autonomia di vita. Grazie ancora.