“ACQUISIRE NUOVE COMMESSE ANCHE TRATTANDO CON LE BANCHE CENTRALI”
Verona – Un’azienda che ha buone performance in un mercato difficile, come confermano i risultati di gennaio-giugno 2019 (in fase di finalizzazione, ma dalle prime anticipazioni in linea con quelli già positivi in termini di marginalità del primo trimestre), soprattutto nei segmenti in crescita delle etichette e delle carte speciali. Un Gruppo che sta investendo in persone e processi, valutando acquisizioni di business sinergici (alcune abbastanza mature da chiarirsi nei prossimi mesi) per diventare più grande e più competitivo, potenziando le aree vendita, marketing e sviluppo prodotto per acquisire nuovi clienti e mercati.
Questa è l’immagine di Fedrigoni – leader in Europa nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa, ologrammi e carte di sicurezza con stabilimenti in Veneto, Lombardia, Marche e Trentino Alto Adige, oltre che in Spagna e Brasile – che l’amministratore delegato Marco Nespolo ha restituito alle rappresentanze sindacali con cui si è incontrato questa mattina, 24 luglio. Tre ore di confronto in cui il manager ha cercato di fare chiarezza su numerosi punti emersi all’attenzione nelle ultime settimane.
“Vorrei sgombrare il campo dall’idea che l’ingresso di Bain Capital nella proprietà sia foriero di chissà quali scenari apocalittici – ha detto Nespolo -. La presenza di un fondo velocizza i processi: tutto il management è impegnato a fare di più e meglio, razionalizzando, sviluppando nuovi prodotti, approcciando nuovi mercati o Paesi. E questo vale anche per il settore ‘Sicurezza’, dove non abbiamo arretrato di un centimetro nello sforzo di portare a casa nuove commesse, dove abbiamo comprato nuove macchine e firmato nuovi brevetti, benché corrisponda al vero la notizia – fatta filtrare dalla stampa – che abbiamo dato mandato ad un advisor per valutare se ci siano, e quanto siano seri, interessi di altri player per questo business. Le due cose non sono in contraddizione: al momento il processo è in fase iniziale, non si sa come e quando si concluderà. Nel frattempo noi stiamo facendo di tutto per acquisire nuove commesse, anche andando a trattare con banche centrali che non ci hanno mai dato udienza”.
“Dobbiamo cercare di vendere di più e meglio – ha concluso Nespolo – non solo per mantenere, ma per aumentare la capacità produttiva. Abbiamo scelto di intervenire su alcuni stabilimenti sfruttando gli strumenti che ci sono parsi meno dolorosi, come il mancato rinnovo dei contratti interinali, il pensionamento laddove possibile o il fermo delle macchine nei weekend o ad agosto. Con questi aggiustamenti, e con lo sforzo enorme profuso dai nostri commerciali, la situazione nel segmento delle banconote crediamo si stabilizzi”. (cs)