CERRETO RIABBRACCIA LA CHIESA COLLEGIATA

di Marco Antonini

Cerreto d’Esi – A due anni e mezzo dal sisma festa grande a Cerreto d’Esi per la riapertura della Collegiata di Santa Maria Assunta, la chiesa parrocchiale della città, situata nel rione Castello. Il parroco, don Gabriele Trombetti, dopo la messa vigiliare di ieri sera, attende i fedeli questa mattina per poter riabbracciare il principale luogo di culto di Cerreto d’Esi a cui tutti sono affezionati. Sono due le celebrazioni in programma: la prima alle 9 e la seconda alle 11. Termina, quindi, il trasferimento, causa sisma, nel salone per permettere i lavori per una spesa di circa 65mila euro da parte dell’impresa Angeloni che si aggiudicata l’appalto. Un mese e mezzo fa, nella diocesi di Fabriano-Matelica sono state già riaperte, dopo i lavori post terremoto per la messa in sicurezza definitiva, le chiese di Albacina e San Donato.

In diocesi

Chiese di Fabriano ferite dal sisma, i lavori procedono speditamente: il 22 dicembre è stata riaperta la parrocchiale di San Donato alla presenza del vescovo diocesano, monsignor Stefano Russo e il 24 dicembre con la Santa Messa della Notte di Natale quella di Albacina. Nel dettaglio i lavori nella chiesa parrocchiale di San Donato, per un importo di 47 mila euro, sono stati assegnati alla Effecci Costrizioni. La chiesa di San Venanzio ad Albacina, costo lavori 96 mila euro, è stata affidata alla Domus srl.

Lavori in corso, quindi, per riaprire i luoghi di culto danneggiati dal sisma del 2016. A buon punto la messa in sicurezza definitiva delle 12 chiese per un importo complessivo di circa 1.500.000 euro grazie all’impegno e all’efficienza degli uffici di Curia. Incertezza, invece, per la ricostruzione delle case parrocchiali e degli edifici non di culto i cui progetti definitivi vanno presentati entro dicembre. Prosegue senza sosta il lavoro dell’ufficio sisma della chiesa locale sotto il coordinamento di monsignor Stefano Russo, vescovo e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Situazione più complicata per l’edilizia di culto privata, vale a dire le case parrocchiali e i saloni situati in prossimità delle chiese. Dieci progetti della Diocesi di Fabriano-Matelica sono stati presentati all’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche i lavori partiranno nei prossimi mesi. Situazione diversa per il Santuario del Sacro Cuore, San Benedetto e San Nicolò di Fabriano e San Francesco di Matelica che rientrano nella ricostruzione pesante affidata al Ministero per i beni e le attività culturali che ancora devono iniziare dopo una prima messa in sicurezza disposta dalla diocesi.

La Diocesi è attualmente impegnata nei lavori di messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto in applicazione delle ordinanze 32 del 21 giugno 2016 e 23 del 05 luglio 2017. I lavori sono quasi conclusi. Cinque sono a Matelica: Santa Maria delle Grazie a Braccano, San Giovanni Battista a Colferraio, San Vincenzo Martire a Colli, San Michele Arcangelo a Rastia, San Fortunato a Poggeto. Quattro a Fabriano: San Donato a San Donato che ha riaperto a dicembre, San Venanzo Vescovo a Albacina già funzionante, Santa Maria Assunta in Santa Maria in Campo e Santa Maria Sopra Minerva a Castelletta. Due a Cerreto D’Esi: Collegiata Santa Maria Assunta che riapre oggi e Santa Maria delle Grazie a Cerquete. Una a Serra San Quirico: Beata Maria Vergine del Rosario a Domo.

I progetti sono stati presentati all’Ufficio Ricostruzione Marche tra luglio e agosto 2017. Poi sono stati approvati sia da un punto di vista tecnico che economico. Prima dell’estate l’appalto di cinque chiese, poi, a settembre, sono arrivate tutte le altre. Le ditte invitate a partecipare sono state scelte da una “white list” della Prefettura composta di 80 ditte provenienti da tutta Italia che hanno presentato curriculum alla diocesi. Secondo il principio di trasparenza e rotazione presente nell’ordinanza, per gli appalti, sono state invitate tutte almeno una volta così da dare le stesse possibilità di vincita. In virtù di ciò se una ditta si sia aggiudicata un appalto non è stata più richiamata.