IN ATTESA DEL PIANO DI SALVATAGGIO ASTALDI

Di Marco Antonini

“La SS 76 ultimata sarà il canale di Suez del centro Italia”. Così Guido Perosino, amministratore unico Quadrilatero nel corso del consiglio comunale, ieri a Palazzo del Podestà a Fabriano, richiesto dalle minoranze. Il 14 febbraio, intanto, si conoscerà il piano di salvataggio di Astaldi e si potrà sapere il futuro della 76. In primo piano i cantieri fermi da 7 mesi. Scade a metà febbraio, infatti, il termine ultimo per la presentazione del piano di salvataggio da parte di Astaldi dopo che il Tribunale ha concesso ulteriori due mesi di proroga una volta approvato il concordato. “Quadrilatero – ha riferito Guido Perosino, amministratore delegato – vuole ultimare la strada perchè abbiamo a cuore la sicurezza delle persone che attraversano l’entroterra. La 76 vive il dramma dell’ennesimo default della principale società chiamata a realizzarla, il terzo per la precisione (prima Btp e Dirpa). Attualmente siamo all’80% dei lavori finiti. La 76 è l’arteria più importante del centro Italia perchè collegherà il porto di Ancona a quello di Civitavecchia”.

Patrizia Terzoni, deputata M5s, ha riferito a nome del presidente Commissione Ambiente, Alessandro Benvenuto: “Sono state presentate – dichiara – 5 interrogazioni al ministro delle Infrastrutture. 160 milioni di euro sono stati finanziati recentemente, insieme ad altri stralci, per il proseguo dei lavori tra Marche e Umbria, con delibera Cipe. I problemi non sono dovuti al governo italiano. Il 14 febbraio conosceremo il piano di salvataggio. Un concordato preventivo in continuità prevede che i lavori riprendano quanto prima. L’obiettivo è quello di non recedere dal contratto con Astaldi per evitare ulteriori perdite di tempo. Attendiamo il pronunciamento dei commissari”.

Dopo nove anni di ritardi l’obiettivo unanime è quello di fare in modo di ultimare i lavori di raddoppio. Walter Ceccarini, Associazione Nazionale Costruttori Edili: “Organizziamo un tavolo per tutelare le aziende creditrici che attendono di essere pagate ed hanno diritto ad avere immediatamente i soldi altimenti, se mai dovessero riprendere i lavori noi saremo li ad impedirlo fino a quando non saranno pagati i debiti pregressi”. Parole che sono state accolte con fastidio da Perosino che ha ripreso la parola per ribadire che “non è accettabile dire che si impedirà la ripresa dei lavori rallentando così la conclusione dell’opera a scapito di tutti i cittadini. Anas e Quadrilatero siamo disponibili per ricercare una soluzione alla problematica dei debiti accumulati, ma il nostro obiettivo è la conclusione dei lavori.

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