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“LA GENTE STA PERDENDO LA FIDUCIA”

“A due anni dal sisma la popolazione è sfiduciata, qualche volta arrabbiata, è stanca e sta perdendo fiducia”. Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, descrive così la sua gente. Notte di dolore e ricordo a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto, dove sono state commemorate le 52 vittime del terremoto del 24 agosto 2016 con una fiaccolata e una messa nel campo giochi, il luogo in cui vennero composte le salme estratte dalle macerie, ora trasformato in memoriale: vi hanno partecipato centinaia di persone, tra cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il sindaco Aleandro Petrucci, rappresentanti della Regione Marche, di altri Comuni, associazioni, comitati, parenti delle vittime. Sono tornati anche alcuni dei soccorritori che operarono nel piccolo paese ormai raso al suolo: la popolazione si è trasferita nel villaggio delle Sae a valle. Due anni dopo il sisma è ancora una feria aperta: ale 3:36 sono stati letti i nomi dei morti scanditi da rintocchi di campana. Il vescovo D’Ercole ha invocato una ricostruzione che non sia “maquillage”, case “che non ci facciano paura”.

Due anni dopo la prima scossa di terremoto siano ancora lontani dalla ricostruzione e dalle scelte strategie di rilancio economico. Bene, invece, la gestione dell’emergenza considerando anche la complessità del fenomeno”. A dirlo, attraverso un post sul proprio profilo Facebook, è il presidente di Federalberghi Umbria e imprenditore di Norcia, Vincenzo Bianconi. “Ad oggi – scrive – non abbiamo ancora tutte le risposte e gli strumenti necessari per decidere in maniera consapevole del nostro futuro, ora è il tempo delle scelte concrete e definitive per il non rilancio dell’economia turistica”. Bianconi evidenzia che occorrono “velocità, chiarezza e coraggio delle scelte”. Si augura, inoltre, che “sia terminato il tempo dei finanziamenti a pioggia” e chiede di “rimappare il cratere per territori e per settori economici, rimodellare gli aiuti sui problemi e le opportunità reali legate ad una visione di sviluppo compatibile con questi luoghi, con chi ci vive e con il mercato”.

Dal 24 agosto 2016 ad oggi “sono stati oltre 20.000 gli interventi svolti dai vigili del fuoco nel comprensorio della Valnerina umbra colpito dal sisma, a cui sia aggiungo quelli nelle zone di Spoleto e Foligno”. A dirlo, attraverso un report statistico, è la direzione regionale degli stessi vigili del fuoco dell’Umbria che nel dettaglio evidenzia: “Oltre 13.000 interventi si sono resi necessari per il recupero di beni e masserizie, circa 3.000 sono state le verifiche di stabilità e oltre 4.000 per tipologie varie di assistenza alla popolazione”. L’intera attività è stata coordinata, a livello regionale dal direttore regionale dei vigili del fuoco Raffaele Ruggiero con la collaborazione dei comandanti provinciali di Perugia e Terni e del Comando operativo avanzato che è stato attivato dai primi giorni dal sisma e che ancora oggi opera “seppur in forma residuale”. (Ansa)

Sisma, Criscioli: “Accordo di programma con il governo per la ricostruzione”

“Il prossimo passo che vogliamo condividere con il governo è un accordo di programma quadro, che metta al centro il tema delle aree interne e della loro rinascita. Abbiamo elaborato con tutti i soggetti del territorio un piano strategico che ha raccolto oltre cento progetti, che parlano di economia, di turismo, di rilancio”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ai microfoni di La7 Tv, nel corso di un intervento in cui ha tracciato il bilancio di due anni, in cui la Regione Marche è stata impegnata quotidianamente nella gestione dell’emergenza post sisma e delle prime fasi della ricostruzione. Una richiesta precisa, dunque, di ascolto e di vicinanza concreta, anche attraverso la figura del futuro commissario, che – ha detto Ceriscioli – “dovrà avere uno stretto rapporto con i territori colpiti dal sisma e al tempo stesso con il governo. Più i rapporti del Commissario saranno rapidi e buoni con il governo, più sarà facilitata la ricostruzione. I due anni dalla tragedia nella logica della ricostruzione sono stati necessari per rendersi conto di ciò che serve, perché occorre guardare le cose che non vanno e migliorarle. Occorre, in primo luogo, dare stabilità all’ufficio ricostruzione, rinnovando le persone che ci stanno lavorando, visto che circa seicento hanno il contratto in scadenza. A questo punto è importante un salto di qualità. Dopo due anni occorre dare la possibilità concreta ed effettiva di spendere le tante risorse a disposizione per la riqualificazione del territorio, il ritorno dei cittadini, la ripartenza economica”. Il presidente ha evidenziato ancora una volta, tra le principali criticità, il fatto che si debbano utilizzare procedure ordinarie in un contesto straordinario. “Questa – ha detto – è la difficoltà maggiore nel processo della ricostruzione, in parte avviata con 1150 progetti di ricostruzione privata approvati che sono oggi cantieri. Pensiamo ad esempio al Comune di Arquata, che ha la possibilità di realizzare 70 milioni di euro, già finanziati, di opere pubbliche, pari a un piano delle opere trentennale, e non ha poi gli strumenti e le persone necessari per portare avanti le iniziative. C’è molto da fare, servono più forti e profonde semplificazioni per dare un’altra dinamica e altri tempi alla ricostruzione”. Sul capitolo aree interne e spopolamento dell’Appennino Ceriscioli ha poi ricordato: “Lo spopolamento avveniva già prima del terremoto. La Regione Marche è orgogliosa della bellezza delle proprie aree interne. Sono posti fantastici, di grande qualità ambientale, paesaggistica ed enogastronomica. Sono il cuore straordinario di questo Paese. Ora abbiamo un’opportunità: invertire la tendenza allo spopolamento. La riqualificazione e la ricostruzione non è solo delle case, necessaria e fondamentale, ma anche nel mettere in campo le politiche per il ripopolamento e il rilancio economico di queste aree. Quando si chiede una zona franca urbana rafforzata, cioè agevolazioni fiscali per chi opera nelle zone più colpite per un periodo lungo, si esprime la volontà di creare condizioni straordinariamente positive per chi vuole investire e continuare a vivere in questi luoghi bellissimi. Una ricostruzione fatta di sole mura non servirebbe francamente a nulla. C’è bisogno che questa sia accompagnata da una politica di rilancio”. Il governatore è infine intervenuto a proposito dell’impiego dei fondi provenienti da sms solidali, sottolineando in particolare il progetto relativo alle piazzole di emergenza h24, che daranno la possibilità, nelle aree interne più svantaggiate dal punto di vista dei collegamenti, di poter contare su punti logistici in cui per tutta la giornata possa atterrare un elicottero per l’emergenza sanitaria. “Questo è – ha detto – un modo interessante scelto dai sindaci per investire quelle risorse. E’ un segno di grande attenzione che fa sentire tutti i cittadini più sicuri. Lo fa per la situazione straordinaria ma anche per il quotidiano, dove in un’area isolata anche un malore può essere un elemento di grande criticità. Questo è un segno di come attraverso la solidarietà si possano realizzare progetti importanti che altrimenti sarebbero rimasti sulla carta”.