“LA BANCA DI VETRO” RIAPRE IL 14 MAGGIO, QUATTRO FILIALI CHIUSE
di Marco Antonini
Fabriano – Banca Intesa Sanpaolo, ex Carifac ed ex Veneto Banca, è pronta per riaprire, dopo anni il cosiddetto “Palazzo di vetro”. Venerdì 11 maggio, infatti, chiudono le quattro filiali ancora aperte e dal lunedì successivo, il 14, tutto verrà trasferito in un’unica grande sede presso via Don Riganelli. Escluso il taglio dei dipendenti: i sindacati parlano, infatti, di trasloco in nuovo stabile senza licenziamenti o trasferimento. L’istituto bancario, da mesi, ha dato il via a una serie di lavori nella grande filiale che diventerà un quartier generale vero e proprio per tutto il centro Italia ed ora tutto è pronto per l’inaugurazione. Chiuderanno le filiali di piazzale Matteotti, quartiere Pisana; Corso della Repubblica, l’ufficio storico della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; quella di via Martiri della Libertà, zona Borgo e di via Dante dove è situata Banca dell’Adriatico che appartiene al Gruppo Intesa e tutti i correntisti, circa 11mila, verranno trasferiti nella filiale unica di via Don Riganelli che verrà potenziata e dove troveranno spazio molti sportelli con operatore per evitare lunghe file vista l’elevata concentrazione di utenza in quanto unica banca del Gruppo aperta a Fabriano. Tra le incognite quelle del parcheggio: in zona, infatti, non ci sono molti spazi per lasciare l’auto e correre in banca per effettuare tutte le operazioni del caso. Un problema non di poco conto in un comprensorio dove aumentano gli anziani che hanno anche poca dimestichezza con la tecnologia e lo sportello bancomat. I fabrianesi non sono nuovi a queste decisioni: a ottobre 2015, infatti, furono soppressi gli sportelli, allora Veneto Banca, di piazza Garibaldi (l’unica filiale allora aperta anche il sabato mattina vista la vicinanza con il mercato settimanale) e quella di via XIII Luglio, quartiere Piano. Poi toccò anche ad Albacina. Per il momento resteranno operativi gli sportelli di Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Serra San Quirico, Arcevia, Cupramontana e Staffolo.
La politica non resta a guardare. Mentre il sindaco, Gabriele Santarelli, ha chiesto un incontro con l’istituto di credito, Andrea Giombi, consigliere Fabriano Progressista precisa che “la razionalizzazione degli sportelli assume purtroppo il significato di un’ulteriore razionalizzazione che significa disservizio per i cittadini, basti pensare che un accentramento del servizio va inevitabilmente contro i bisogni specialmente delle persone anziane”. Anche Potere al Popolo prende posizione e chiede l’intervento dell’Amministrazione comunale. “In queste circostanze si prefigurano problemi di due tipi: urbanistici e di servizio – denunciano gli attivisti. – Dal punto di vista del traffico è facile ipotizzare che l’incrocio tra Via Dante e Don Riganelli subirà una forte pressione veicolare nel corso delle mattinate feriali, che si andrà ad aggiungere al già consistente flusso in concomitanza degli orari di entrata e uscita dalle scuole. A questa problematica si aggiungerà una mancanza cronica di parcheggi, derivante sia dall’aumento dei clienti della filiale sia dalla recente trasformazione in area verde privata del parcheggio di via Grifoni”. Da evidenziare come tutto questo determina lo svuotamento di altri quartieri. “Il centro storico perderà lo storico – concludono – ma ciò che più preoccupa è la situazione che si verrà a creare nel quartiere Borgo. Questa zona, infatti, è la più popolosa della città e di colpo si ritroverà senza sportelli bancari, con il solo piccolo ufficio postale in possesso di un bancomat”. Una buona notizia. Dopo le tante polemiche il Gruppo potrebbe, nei prossimi mesi, rimettere il bancomat all’ospedale Profili.