DUE INCENDI IN OTTO GIORNI NELL’AZIENDA DI BORGO TUFICO
Due incendi, in piena notte, nel giro di otto giorni a Borgo Tufico. Rogo provocato dall’autocombustione degli pneumatici che si sono surriscaldati durante le fasi di smaltimento o ritorsione da parte di qualcuno? Saranno le forze dell’ordine ad indagare su quanto accaduto sabato sera nel cortile dell’azienda Marche Recycling. Sessanta sacchi di gomme da dieci quintali l’uno hanno preso fuoco e i pompieri del distaccamento di Fabriano hanno impiegato diverse ore per spegnere le fiamme, mettere in sicurezza e bonificare l’area. Sul posto sono giunti anche i carabinieri e i tecnici dell’Arpam che hanno effettuato alcuni prelievi d’acqua nel vicino fiume per monitorare il possibile inquinamento al momento escluso. Le fiamme hanno interessato 600 quintali di pneumatici posizionati davanti allo stabilimento. Questa volta, però, l’incendio si è avvicinato anche alla struttura provocando il danneggiamento di una porta d’ingresso. Il bilancio parla di un danno di qualche migliaio di euro. Nonostante tutto, comunque, già da questa mattina si riprende a lavorare presso Marche Recycling anche se i dubbi su quanto accaduto ancora rimangono. Al momento i militari escludono il dolo: nel corso del sopralluogo andato avanti per diverse ore sia di notte che ieri mattina non sono stati trovati inneschi che possono confermare la pista della criminalità. Anche il titolare dell’azienda è stato sentito dai carabinieri e avrebbe escluso la pista dolosa e la ritorsione da parte di potenziali nemici.
Dal nostro archivio – 10 settembre 2016
Incendio nella notte presso l’azienda Marche Recycling di Borgo Tufico. I vigili del fuoco di Fabriano e Jesi sono stati impegnati dalle ore 20,30 alle 1 per spegnere le fiamme davanti allo stabilimento specializzato nel recupero di pneumatici fuori uso. A fuoco 200 quintali di gomme per auto e camion. La struttura non ha subito danni e, con molta probabilità, riprenderà l’attività lunedì mattina. A dare l’allarme è stato un passante. Indagini in corso da parte dei carabinieri che hanno già accertato come, poco prima della sistemazione delle gomme all’aperto, erano state lavorate con conseguente aumento della temperatura che avrebbe fatto scoppiare l’incendio.
m.a.