SAITTA: ‘EVITARE DEPOTENZIAMENTO OSPEDALE PROFILI’

“Bisogna stare attenti ad evitare depotenziamenti dell’Ospedale Profili di Fabriano tenendo anche conto della nostra situazione geografica”. Lo ribadisce l’assessore ai servizi sociali Giorgio Saitta in attesa di conoscere l’esito del ricorso al Tar che dovrebbe arrivare entro la settimana. In città si sta diffondendo un clima di sconforto per come la politica regionale ha trattato l’unico ospedale di rete del comprensorio montano. Mentre il sindaco Sagramola attende una comunicazione da parte di Asur e Regione per l’applicazione dell’Afoi che prevederebbe la creazione di una equipe unica tra gli ospedali di Fabriano e Jesi, l’assessore lancia un allarme tagli al Profili che non riguarda solo il reparto di Ostetricia. “Non è scritto da nessuna parte, al momento, il depotenziamento del nostro nosocomio, ma ci sono situazioni ed eventi non proprio positivi. Da quello che si sente – denuncia Saitta – dovrebbero rimanere nelle Marche solo 5 ospedali (uno per provincia) più Torrette ed Inrca. Invece bisogna considerare le esigenze e i bisogni di una zona montana che ha gli stessi diritti delle città prossime o sul mare. Con il direttore dell’Area Vasta 2 Bevilacqua siamo d’accordo nell’ individuare l’Ospedale di Area Vasta comprendendo Fabriano Jesi, Osimo e Senigallia”. L’attenzione, intanto, si sposta anche su altri reparti. “L’Otorino viene trasformato in ambulatorio, il centro di Senologia, un’eccellenza senza liste di attesa, non esiste più. Era stata promessa – precisa l’assessore nonchè medico di famiglia e presidente dell’Associazione Oncologica Fabrianese – un’unità semplice di endoscopia digestive ma non se ne parla più. L’ambulatorio di Cardiologia non funziona e i pazienti anziani, se riescono a prendere un appuntamento, cosa sempre più difficile, dovrebbero andare a visita dopo un anno. Sono preoccupato per Urologia: è prossimo il pensionamento del primario Rossini e spero che si trovi una soluzione in tempi rapidi”. E mentre in altre città italiane aumentano i servizi sanitari offerti dai privati, Saitta auspica che “il servizio sanitario, ritenuto a livello internazionale il terzo del mondo, non venga travolto a favore dei privati”.