INDUSTRIA, +1,1% PRODUZIONE TRIMESTRE, IN CALO IL SETTORE TESSILE

Terzo trimestre positivo per l’industria manifatturiera regionale, con attività produttiva e commerciale in recupero rispetto alla dinamica rilevata nei primi mesi dell’anno. Secondo i risultati dell’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con Banca Marche, nel trimestre luglio-settembre 2015 la produzione industriale ha registrato un aumento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, risultato positivo anche se inferiore a quello rilevato a livello nazionale nel bimestre luglio-agosto (2,7%). Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano i segnali favorevoli rilevati negli indicatori di produzione: rimane stabile la quota di operatori con attività produttiva stazionaria o in calo (50% contro il 51% della rilevazione del secondo trimestre 2015), come anche la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (50% contro 49% della rilevazione precedente). A livello settoriale, le variazioni negative dell’attività produttiva hanno interessato solo i Minerali non metalliferi e il Tessile abbigliamento.

Gli altri settori hanno fatto registrare variazioni positive, anche se in alcuni casi molto contenute (Meccanica, Alimentare e Gomma e plastica). In aumento l’attività commerciale complessiva nel terzo trimestre 2015: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una crescita dell’1,2% (1,8% nel secondo trimestre 2015) rispetto allo stesso trimestre del 2014, con andamento positivo sia sul mercato interno, sia su quello estero.  Le vendite sul mercato interno hanno registrato una variazione pari all’1,4%, con flessioni solo nel settore dei Minerali non metalliferi e del Tessile Abbigliamento. Le vendite sull’estero hanno mostrato una moderata ripresa (0,9%), con risultati positivi per tutti i settori, ad eccezione dei Minerali non metalliferi, Meccanica e Tessile abbigliamento che hanno chiuso il trimestre con una lieve flessione delle vendite. Il moderato miglioramento dei livelli produttivi e commerciali si è associato a una dinamica dei prezzi abbastanza contenuta, con incrementi dello 0,5% sull’interno e dell’1,0% sull’estero. I costi di acquisto delle materie prime sono risultati in aumento sia sull’interno che sull’estero (+0,9% rispettivamente). Nella media del trimestre luglio-settembre 2015, i livelli occupazionali hanno registrato una sostanziale stabilità (-0,1%). Nello stesso periodo le ore di cassa integrazione sono passate da 8,6 milioni del 2014 a 7,3 milioni (-15,5%). In diminuzione sono risultati sia gli interventi ordinari (-3%), passati da 1,9 milioni di ore del terzo trimestre 2014 a 1,8 milioni di ore del terzo trimestre 2015, sia gli interventi straordinari, passati da 3,6 milioni di ore del terzo trimestre 2014 a 2,9 milioni di ore del terzo trimestre 2015 (-17,1%), sia gli interventi in deroga (-21,2%), passati da 3,2 milioni di ore del terzo trimestre 2014 a 2,5 milioni di ore del terzo trimestre 2015. Dall’analisi dei dati per ramo di attività emerge una diminuzione delle ore complessive autorizzate nell’industria (-6,6%), nell’edilizia (-44,2%), nell’artigianato (-47,1%).

In aumento invece le ore complessive autorizzate nel commercio (+29%) e nei settori vari (+426,3%). Le previsioni degli operatori riguardo alla tendenza delle vendite per i prossimi mesi sembrano orientate al permanere di una situazione di moderato recupero, sia sul mercato interno, sia sul mercato estero. “Il dato relativo al terzo trimestre 2015 – dichiara il Presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli – conferma la presenza di un scenario nel quale la domanda internazionale svolge ancora un importante ruolo di traino dell’attività delle imprese. In tale quadro, il contributo della domanda interna è apparso in progressivo consolidamento. Dopo il rimbalzo significativo del secondo trimestre 2015, infatti, le vendite sull’interno hanno mostrato un recupero evidente anche nel terzo trimestre, ribilanciando il percorso di recupero dell’economia regionale verso un atteso e indispensabile contributo della domanda interna. Tale situazione è confermata dai segnali positivi che provengono dai principali settori produttivi, in particolare in quelli caratterizzati da prevalente orientamento al mercato domestico e presenza di piccola dimensione d’impresa.”

cs