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SANTARELLI: ‘LA POLITICA HA ISOLATO FABRIANO’ – L’intervista di Gigliola Marinelli

Questa settimana il bilancio di Gabriele Santarelli, candidato fabrianese al Consiglio della Regione Marche, dopo questa esperienza elettorale importante per il Movimento Cinque Stelle. L’abbiamo incontrato per scoprire i programmi e le nuove idee per Fabriano ed il suo comprensorio.

Gabriele, una campagna elettorale difficile che ha evidenziato un disagio da parte dell’elettorato ed un forte astensionismo. Ottimi risultati per il Movimento Cinque Stelle, puoi tracciare un bilancio di questa tua personale esperienza?

La mia campagna elettorale è stata fatta sul territorio a contatto con i cittadini di tutta la Provincia. Le sensazioni raccolte nei due mesi passati ai mercati e agli incontri serali si sono poi concretizzate nei risultati delle elezioni. Personalmente sono molto soddisfatto sia per il risultato complessivo sia per le 1502 persone che hanno voluto scrivere il mio nome sulla scheda e che mi hanno fatto essere il candidato fabrianese più votato a livello provinciale. Peccato per i 18 voti mancanti che avrebbero consentito a Fabriano di avere un portavoce anche in Regione, ma effettivamente il risultato è stato al di sopra di ogni aspettativa. Peccato soprattutto per l’astensionismo che però vista la scelta mirata del Governo di farle svolgere nel bel mezzo di un ponte pre-estivo era più che prevedibile, è chiaro che a qualcuno la partecipazione democratica non interessa affatto. Comunque il gruppo fabrianese in questo periodo di campagna elettorale si è rafforzato e ha attirato nuovi attivisti ed è questo l’aspetto più importante perché ora dobbiamo lavorare per il nostro comune e il nostro territorio.

Quali saranno le ripercussioni politiche e non solo a questi risultati elettorali a livello di amministrazione locale?

Ho già avuto modo di dire che a mio avviso cambierà poco a meno che non accada qualcosa all’interno della coalizione che appoggia il Sindaco. In questi 3 anni ad ogni elezione (politiche, europee e regionali) abbiamo assistito a cambi di casacca di consiglieri e assessori tanto che ormai si fa fatica a capire a quale partito ognuno di essi facciano riferimento. Nel 2012 dopo le elezioni la maggioranza era formata da 5  liste, ora se non sbaglio dopo le fuoriuscite e diversi cambi di partito sono diventate 8. Certo è che altri due anni così, di immobilismo assoluto per tenere tutti buoni all’interno della coalizione di maggioranza, non credo che possiamo permetterceli.

Il Movimento che rappresenti ha scelto di seguire sempre da vicino ed in prima persona le vicende che riguardano Fabriano ed il comprensorio. Come tu scrivi spesso il territorio lancia dei segnali, sta a noi recepirli e  agire di conseguenza?

Sta a noi drizzare le antenne e cercare in ogni modo di allacciare un dialogo e un rapporto di collaborazione con i cittadini e le varie realtà che animano il tessuto cittadino. La sensazione è che mai come oggi la politica in città sia stata più distante dai cittadini. In un momento così difficile nessuno può pensare di riuscire a risolvere le cose da solo. Dobbiamo mettere le carte in tavola e agire come se fossimo una sola grande famiglia. Dobbiamo stabilire tutti insieme quali sono le priorità e lavorare innanzitutto su quelle. Quando i cittadini vengono allontanati e impossibilitati a partecipare alle decisioni che li riguarda da vicino le conseguenze sono due: la completa disaffezione alla politica che si traduce nell’astensionismo e le critiche aspre per ogni azione non compresa e non condivisa. In città c’è grande voglia di partecipare e di fare e non a caso sono nati molti comitati e associazioni che fanno dell’attivismo in diversi ambiti la loro parola d’ordine. Rappresentano una ricchezza unica che è da stupidi non tenere in considerazione.

Durante la campagna elettorale hai girato per diverse piazze peraltro sempre molto affollate di cittadini. Quanto conta essere vicini al cittadino ed uscire dal pericoloso e fuorviante circolo vizioso del web?

Su questo aspetto si è sempre fatta molta confusione. In realtà il Movimento 5 Stelle è nato nelle piazze e fa delle piazze il suo strumento di incontro e di informazione con i cittadini. Basta vedere quello che facciamo a Fabriano e che non è molto diverso da quello che accade nelle altre città. Siamo in piazza quasi tutti i fine settimana per distribuire il nostro giornalino e altro materiale informativo, ci incontriamo almeno una volta a settimana nella nostra sede con riunioni aperte a tutti. In questo periodo stiamo addirittura facendo le riunioni in strada. Il web serve a fare rete, a scambiare esperienze con i gruppi geograficamente distanti e a comunicare più velocemente. Ad esempio sul nostro sito chiunque può andare a prendere spunti per elaborare mozioni e interrogazioni su tematiche che interessano non solo il nostro comune. Poi però il lavoro si fa in strada con i banchetti, nelle sale con gli eventi tematici e appunto nelle piazze. Forse siamo rimasti gli unici a farlo e non credo sia un caso.

Lo spostamento del quartier generale della Regione Marche verso la città di Pesaro credi che veramente allontani Fabriano dall’orbita di interesse regionale o è una leggenda metropolitana?

Purtroppo temo sia vero. In questi anni uscendo dalla nostra realtà ho sentito molto spesso parlare di Fabriano come una città privilegiata che godeva di grossi vantaggi dall’avere il Presidente di Regione in casa. L’ultimo episodio che ha in qualche modo avallato questa impressione è stato il trasferimento a Fabriano della sede dell’Area Vasta, una scelta effettivamente incomprensibile…o forse no. In questi anni la politica ci ha isolati e non parlo solo di Fabriano ma dell’intero entroterra. Siamo costretti a relazionarci con il territorio della provincia di Ancona senza avere molto da condividere con le altre città mentre la nostra realtà con la quale confrontarci e creare sinergie sarebbe dovuta essere l’area dell’entroterra regionale. Se la politica regionale avesse creato presupposti per costruire un’area di sviluppo e collaborazione di questo tipo oggi probabilmente avremmo avuto più forza e saremmo stati meno isolati.

Chiusa la tornata elettorale ripartiamo da Fabriano: quali saranno le prime iniziative del Movimento Cinque Stelle per risollevare Fabriano dal pantano economico-sociale in cui versa in questo difficile momento storico?

Finalmente dopo 4 anni nel 2016 non ci saranno appuntamenti elettorali, a meno di imprevisti. Avremo modo di concentrarci per un periodo maggiore sui temi che ci stanno a cuore continuando a portare in consiglio comunale e sul territorio le nostre proposte che rimangono quelle scritte nere su bianco nel programma presentato nel 2012. A nostro avviso li c’è tutto quello di cui la città ha bisogno, ci sono soluzioni, idee, spunti e stimoli che se realizzati potrebbero dare un volto nuovo e grandi opportunità a tutto il territorio. Continueremo il lavoro in sinergia con i nostri portavoce in Parlamento e in Europa ai quali ora si sono aggiunti quelli in Regione. Leggo che qualcuno propone un dialogo, noi sin dal primo giorno di insediamento in consiglio comunale abbiamo dato la nostra massima disponibilità ricevendo però zero. Noi non siamo cambiati.

Gigliola Marinelli