FIUME GIANO, AGENZIA DEL DEMANIO INTERVIENE SU MANCATO ABBATTIMENTO BARACCHE

Il “caso Giano” è giunto dunque in questi giorni anche all’esame dell’Agenzia del Demanio, l’ente ministeriale che sovraintende la tutela dei beni dello Stato. Sono infatti in corso accertamenti in merito alla ben nota faccenda di presunti abusi edilizi realizzati nel corso dei decenni passati sulla copertura del Giano. “La permanenza di questi manufatti di dubbia regolarità – riferisce il comitato cittadino “Alla Scoperta del Giano” – non solo sta impedendo ai fabrianesi di riappropriarsi del proprio fiume pregiudicandone la totale scopertura e il ripristino dell’originario assetto, ma preclude il recupero della vista dello storico Ponte dell’Aèra, opera medievale di elevato valore storico e architettonico attribuito al grande architetto toscano Bernardo Rossellino – e aggiunge – l’accanimento dimostrato a riguardo dall’amministrazione comunale, non solo è incomprensibile, ma va a questo punto a delineare un danno all’interesse collettivo”. Già nel dicembre 2013, a seguito di un primo esposto, il Demanio Idrico della Provincia di Ancona si era chiaramente espresso in merito alla questione fabrianese, ribadendo come fosse “ indispensabile lo sgombero immediato dei manufatti insistenti sull’area demaniale”, la quale, va ricordato, è un bene inalienabile dello Stato salvaguardato da leggi e decreti nazionali. A questa disposizione l’Amministrazione comunale aveva contrapposto una documentazione di presunta legittimità di alcuni fabbricati, derivata da una vecchia delibera comunale del 1926. Ora la faccenda sale di livello ed è la stessa Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio a volerci vedere chiaro, chiedendo al Comune di Fabriano e alla Provincia di Ancona chiarimenti riguardo la permanenza di questi manufatti.

cs