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POCO CEMENTO NELLA GALLERIA, TERZONI INTERROGA IL MINISTRO

Il Movimento 5 Stelle interviene dopo la denuncia della trasmissione di Rai3 che ha provocato anche un posticipo dell’inaugurazione del tratto maceratese della SS77. La deputata marchigiana Patrizia Terzoni ha presentato un’interrogazione parlamentare al nuovo ministro delle infrastrutture Delrio. “La puntata di Report di domenica scorsa ha portato alla luce nuove presunte irregolarità nei lavori per la realizzazione della galleria “La Franca”, nel nuovo tratto che dovrebbe collegare Foligno a Civitanova Marche. In base alle rilevazioni di un operaio che ha preso parte alla costruzione della stessa, l’arcatura della volta presenta uno spessore di soli 10 cm di cemento, contro i 40-50 necessari. Non solo: sopra la volta, ci sarebbe un “vuoto” che andrebbe riempito con cemento “alleggerito”. Operazione che, in base alle parole dell’uomo rilasciate alla giornalista, non è stata effettuata, con conseguente rischio di crolli, visto che ci troviamo in una zona ad alto rischio sismico. Dopo il caso disarmante del viadotto di Sciorciavacche in Sicilia, crollato praticamente pochi giorni dopo la consegna – spiega Terzoni – abbiamo presentato come Movimento 5 Stelle un’interrogazione parlamentare al ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio per chiedere chiarezza circa la correttezza dei procedimenti e dei controlli”. Il Movimento chiede di andare a fondo e a non fermarsi a controlli superficiali per tutelare i cittadini marchigiani che attendono da anni la nuova via di comunicazione. “L’Anas, per bocca del suo presidente Pietro Ciucci – prosegue Patrizia Terzoni – ha fornito ampie rassicurazioni sulla correttezza dei procedimenti e sulla regolarità dei materiali utilizzati nella costruzione della galleria “La Franca”. Peccato però che poche ore dopo, il supermanager delle autostrade abbia rimesso il suo incarico di presidente e amministratore delegato di Anas al ministero delle Infrastrutture. Una poltrona bollente, da quando l’azienda è finita nelle 268 pagine dell’ordinanza dell’inchiesta “Sistema”, quella che ha portato all’arresto dell’ex capo struttura di missione delle Infrastrutture Ercole Incalza e alle dimissioni del ministro Maurizio Lupi. Alla luce di tutto questo, chiedere al governo una “operazione-verità” sulla Quadrilatero – conclude – è il minimo che si potesse fare, vista l’ingente mole di soldi pubblici investita”.

m.a.