(IN)CIVILTÀ DEL CONSUMISMO? DIBATTITO SUL CONSUMO MODERNO – di Paolo Gionchetti

Ci riusciamo a riconoscere per la nostra intelligenza? Per la forte appartenenza, con tratti fisici e dialetti ad un luogo? Ma sempre più facilmente, e in maniera edonistica, ci riconosciamo tramite la personificazione del vestiario, con oggetti o cose. La retorica del pensiero moderno è incidentato da una soggettivazione dell’oggetto, figlia di una stessa logica globalizzante. Può essere ancora possibile… oggi… rinnegare quell’adesione incondizionata a modelli e canoni, impostati per la maggior parte dai mezzi di comunicazione? Sono domande che l’individuo può porsi ogni giorno, come invece ogni giorno viene persuaso dall’acquisto, quell’acquisto dovrebbe giovare per il miglioramento al proprio status sociale. Nell’economia comportamentale esiste la disciplina del “Neuro Marketing”, nome coniato nel 2002 da Ale Smidts, professore di Marketing Research alla Rotterdam School of Management. Questa nuova scienza è una fusione interdisciplinare tra scienze comportamentali, neurologia ed economia. L’efficacia del neuro marketing, è dipesa dai risultanti che si ottengono, dalle varie tecniche di comunicazione nei messaggi preposti, in maniera tale da capire l’atteggiamento del consumatore all’esposizione nei determinati stimoli. Evidenziando, così, quei processi decisionali di preferenze, che inducono all’acquisto di un determinato prodotto invece di un altro. In questa maniera si potrebbe affermare che l’individuo non è più libero nelle proprie scelte d’acquisto da una volontà etero diretta, soccombendo con stimolazioni al consumo. In un suo saggio uscito in Italia nel 1958…rimasto di straordinaria modernità…”I persuasori occulti”, il sociologo statunitense Vance Packard (1914-1996), affermava, con una lucida realtà, la semplicità con cui è possibile condizionare il comportamento delle masse, con gli strumenti di studi necessari. Si sta accettando una finta ipocrisia concettuale con entusiasmo, questo benessere effimero dovuto da finti modelli procreati da altri? O si diventa una figura caricaturale nell’intento della riuscita realizzatrice? Il panorama ossessivo con la dominazione dell’espansione economica, asseconda una forma di individualismo consensuale, regolando la forma della collettività dell’individuo. Siamo più soli, con falsi miti da sfatare.

Paolo Gionchetti