MULTE,CONTROLLO, REPRESSIONE: COSA STA ACCADENDO A FABRIANO? di Emanuele Rossi
Sono un po’ di mesi che assistiamo ad un comportamento sciocco e spesso dannoso da parte dell’Amministrazione Comunale di Fabriano in merito al controllo e alla normazione della vita sociale e collettiva dei fabrianesi. La Giunta Comunale sembra aver dimenticato di affrontare seriamente le drammatiche questioni economiche e sociali presenti nel nostro territorio, copre la sua inconsistenza in modo gretto: dopo aver imposto a colpi di maggioranza un demenziale Regolamento di Polizia Urbana e Municipale, privo di buon senso, che vieta a bambini di andare in bicicletta al giardino ed impone ai padroni dei cani di non portarli nello stesso, oggi la Polizia Municipale recapita le multe ad alcuni cittadini che hanno partecipato alla manifestazione di protesta contro il Regolamento di qualche mese fa. Una biciclettata ordinata, pacifica e colorata composta da cittadini che hanno voluto, collettivamente trasgredire ad un divieto così sciocco da risultare grottesco. L’unica risposta sono state le multe. Altro che disponibilità al dialogo. Premesso che violare un regolamento significa assumersi in prima persona la responsabilità di un atto di disobbedienza civile è sintomatico vedere che la prima risposta data dalla politica locale è stata la chiusura totale, anzi la sanzione. Ma il brutto clima che si respira non finisce qui: vigili urbani nei locali alle 23 della sera, clima da coprifuoco. Non si amministra una città in questo modo, una Sindaco illuminato usa il dialogo e il confronto, non scambia l’autorevolezza con l’autorità. Sta accadendo che una parte consistente della nostra comunità, composta per lo più da giovani ma fortunatamente non solo, sta reclamando il diritto alla città, all’aggregazione spontanea intorno a nuovi centri e rispetta le regole che sono mirate al rispetto e alla civiltà. Non le stupidaggini di provincia. Alla richiesta di revisione di un atto amministrativo, promossa da un comitato cittadino e supportata da più di mille firme, si risponde con le multe. Oltre all’inconsistenza politica anche la rozzezza paternalistica. Capisco che il Comune ha bisogno di soldi, ma prenderli in questo modo dai cittadini è molto di più di una bassezza, è un atto volto a sanzionare il dissenso. La multa, come qualcuno ha scritto, va rivendicata perché oltre ad essere un clamoroso autogol dell’amministrazione Sagramola, rimette al centro del dibattito una questione più ampia: che Fabriano vogliamo costruire per il futuro? Io immagino una città nuova, che valorizzi le sue bellezze, che tra le altre cose curi il decoro dei suoi parchi pubblici, che non si dia regole assurde per sviare l’attenzione dai veri problemi, che abbia una comunità composta da persone libere che decidono autonomamente il proprio futuro. L’era dei padri-padroni è finita, è tempo di immaginare una nuova Fabriano.
Emanuele Rossi- Consigliere Comunale Sel
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