UNA PERLA NEL BOSCO, NELLA VALLE DEL SASSO. INAUGURATO L’EREMO DI VALLEREMITA

Inaugurato questa mattina l’eremo Santa Maria in Val di Sasso di Valleremita. Dopo anni di restauro (con finanziamento della Regione Marche di 3,5 milioni di euro) torna al suo antico splendore l’eremo soprannominato “La Porziuncola delle Marche”. Nella struttura, infatti, nel 1210 dimorò San Francesco di Assisi. I documenti, oltretutto, attestano il compimento di un miracolo proprio da parte del poverello in località Camporege, a meno di 1 km dalla frazione. La struttura è famosa anche per il Polittico di Valle Romita realizzato da Gentile da Fabriano e custodito oggi nella Pinacoteca di Brera a Milano. Anche San Giacomo della Marca, San Bernardino da Siena, San Giovanni da Capestrano sostarono all’eremo nel corso dei secoli. Nel 1810 l’espulsione dei frati dal convento per alcuni anni. Dal 1866 – e per cento anni – la struttura fu abbandonata. Solo nel 1966, infatti, iniziarono i primi lavori di sistemazione e la famiglia francescana tornò stabilmente a Val di Sasso. Con il restauro promosso dalla Regione – e durato due anni – l’eremo è tornato al suo splendore originario. Presentato questa mattina alla presenza di autorità civili, militari e religiose. L’eremo è un centro che può ora accogliere anche incontri, convegni ed iniziative legate alla valorizzazione culturale e turistica del territorio, accoglienza per gruppi. “Il restauro – spiegano – ha salvaguardato ogni parte originale, ricalca i perimetri e le volumetrie del monumento storico, così come fondazioni e foto testimoniano.” Il Governatore Spacca: “Una tappa del percorso di ricostruzione del tessuto culturale e sociale di questo territorio. Abbiamo recuperato la storia di una comunità, un patrimonio di fede e di arte della tradizione francescana delle Marche. L’Eremo rappresenta una straordinaria contingenza di cultura, storia, arte e ambiente. L’intervento di restauro e valorizzazione dell’eremo del Sasso di Valleremita nasce da più esigenze, tutte di grande rilevanza sociale e storico culturale e si è reso possibile grazie al connubio di vari soggetti pubblici con il contributo fondamentale della comunità dei Frati Minori che da sempre hanno abitato la struttura e l’hanno resa nei secoli uno dei più importanti centri mondiali della spiritualità francescana.”

Marco Antonini