LA CARBONELLA NUOVA? CHE DIO CI AIUTI!

Prima l’annuncio che le scene esterne della fiction Rai “Che Dio ci aiuti 5” sarebbero state girate nel centro storico di Fabriano, poi la prenotazione delle camere negli hotel, il sopralluogo del regista, Francesco Vicario, la delibera di Giunta per organizzare la logistica e l’improvvisa retromarcia. Più che serie religiosa, la popolare fiction campione d’ascolti di Ra1, diventa un giallo: il mistero sul motivo vero per cui le riprese non verranno più effettuate in città non è stato ancora comunicato. Il sindaco, Gabriele Santarelli, denuncia: “Stiamo valutando se e come tutelare l’Amministrazione, che in questi mesi ha dedicato risorse e tempo per la migliore riuscita delle operazioni legate alla fiction, nelle sedi opportune”. Un mistero, quindi, le riprese della serie, forse legati a finanziamenti regionali o alla comodità di spostare il set in Umbria dove già sono in corso le registrazioni di altri sceneggiati. “Ad oggi – lamenta in primo cittadino – non sono noti i motivi dell’assenza della produzione a Fabriano. Se non fosse stato per le disdette delle prenotazioni degli alberghi non avremmo nemmeno potuto sospettare nulla. Consideriamo questo atteggiamento profondamente offensivo nei confronti dell’Amministrazione e della città. Ribadisco – conclude – che nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata. Noi non abbiamo mai sospeso le attività concordate con la produzione per preparare la città. All’Ente Palio è stato chiesto di smontare il prima possibile gli addobbi in piazza, è stata fatta la pulizia della fontana Sturinalto, nei prossimi giorni verrà rimossa la vegetazione cresciuta sulle pareti dei palazzi che si affacciano in piazza del Comune, la polizia locale ha organizzato i turni per mettersi al servizio della troupe, abbiamo negato ad altri l’uso del Loggiato di San Francesco e della Piazza per lo svolgimento di eventi trasferiti altrove…”.

Un danno per il Fabrianese: si conta che almeno 60 persone tra attori e staff, per un mese e mezzo, avrebbero pernottato e mangiato nelle strutture del comprensorio. Senza parlare della ricaduta turistica: la pubblicità che offre la prima rete della tv pubblica, in prima serata, è imbattibile. Se poi pensiamo agli ascolti – la serie viaggia sempre sopra ai 6 milioni, vicino al 30% di share – è facile capire come mostrare Fabriano in prima serata diventa una vetrina nazionale a cui non si può fare a meno. La Lux Vide, con nota protocollata numero 25298, aveva ufficializzato in Comune le date prescelte per le riprese della quinta serie: 1 luglio-14 luglio e 17 settembre-6 ottobre. Lunedì avrebbero dovuto iniziare ad allestire il set, invece sono arrivate alcune disdette, poi nulla. I punti centrali della produzione prescelti sarebbero stati la Piazza del Comune e il Loggiato di San Francesco, luoghi fortemente rappresentativi della serie e della città. Nei giorni scorsi è stato effettuato anche un sopralluogo da parte dello staff della fiction in città. Nella delibera di Giunta del 19 giugno si legge che “il Comune provvederà alla messa in disponibilità degli spazi, dei luoghi e dei locali richiesti e, attraverso il coinvolgimento del personale dell’Ente, incluso quello di polizia municipale, al coordinamento necessario alla realizzazione dell’intera produzione, senza far ricorso a lavoro straordinario e senza costi aggiuntivi. La realizzazione della serie avverrà in coordinamento con il Comune”. Di pensiero diverso Olindo Stroppa, consigliere comunale Forza Italia: “Film Commission dice no alla fiction da girare a Fabriano, molto probabilmente questi soldi verranno investiti in altre città probabilmente della costa”.

Anche il Palio sui carboni…

Chiuso il sipario sulla XXIV edizione del Palio di San Giovanni Battista è proprio il caso di dire che Dio ci aiuti! La manifestazione principale della città è caduta sui carboni ardenti. Questo perché i fabbri di due Porte su quattro, Pisana e Borgo, non sono riusciti ad accendere il fuoco per colpa della nuova carbonella. “Le forge non si sono accese e il fabbro non ha dato un colpo di martello perché la barra metallica, sebbene messa a scaldare prima di quella delle altre porte grazie al vantaggio ottenuto nella staffetta, non si è scaldata adeguatamente, caso unico in 24 anni” lamenta il consiglio della Porta del Borgo. Sulla graticola finisce l’Ente Palio colpevole, secondo i borghigiani, “di aver acquistato una carbonella dalle caratteristiche completamente diverse da quella sempre utilizzata nelle edizioni precedenti. Mentre una Porta è casualmente venuta a sapere del cambio di carbonella con congruo anticipo ed ha potuto fare delle prove per adeguare la tecnica di attivazione della forgia, le altre sono state colte completamente di sorpresa”. Ieri riunione del consiglio dell’Ente che ribadisce la regolarità della Sfida del maglio. Su Facebook il sindaco ironizza: “Non c’è più la carbonella di una volta, anche perché non ci sono i carbonai. Potrebbe essere un’idea: ogni Porta si produce il carbone da sola”. Tra quelli che accettano il verdetto e chi chiede di ripetere la gara, oggi c’è l’estrazione dei biglietti della Lotteria, poi si penserà alla XXV edizione.

Marco Antonini