“TORNO A LAVORARE IN COMUNE”

Cinque anni di passione vissuti faticosamente. Potrebbe essere questo il titolo del bilancio degli anni da sindaco. Difficili, fatti di critiche, di scelte non comprese, di polemiche. Eppure Giancarlo Sagramola non si sente sconfitto. Il giorno dopo l’ufficializzazione di Giovanni Balducci come nuovo candidato sindaco del Pd, il clima sembra sereno. “Torno a lavoro. Ci riempiamo la bocca che la politica deve essere intrapresa con spirito di servizio ma spesso regna l’improvvisazione. La mia avventura a Palazzo Chiavelli finisce. Ritornerò dietro la scrivania come dipendente comunale che ha vinto due concorsi”. Queste le prime parole del sindaco di Fabriano che non ha ricevuto l’ok dal suo partito, il Pd, per il secondo mandato. Eppure i maligni dicono che è già pronta un’altra poltrona. “Torno a lavorare. Non ho chiesto nulla a nessuno. Ho un lavoro. Sono entrato in Comune a Fabriano come uscere e a seguito di concorsi ho raggiunto la qualifica di funzionario direttivo. Prima di scendere in politica – ha riferito al Corriere Adriatico – ero responsabile della Protezione civile e avevo la delega per i rapporti con l’Asur. Sono sempre stato indipendente e, con tranquillità, tornerò a lavorare.

Le critiche e i successi

Forse non ho soddisfatto e aspettative della nuova direzione del Pd Fabriano. Ho sbagliato a non puntare di più sulla macchina comunale: dovevo spingere per renderla più efficace. Tra  i punti di forza i lavori per la riqualificazione del fiume Giano nel tratto del centro storico, i lavori al Palazzo del Podestà, il riconoscimento Fabriano Città Creativa Unesco. Abbiamo difeso in tutti i modi il sistema sociale della città e appoggiato i lavoratori preoccupati per la perdita del lavoro. Attuato, poi, il piano provinciale dei rifiuti. Non abbiamo aumentato le tasse. Avremmo potuto incassare 800 mila euro in più dai cittadini per effettuare lavori urgenti, ma non lo abbiamo fatto.

Ultimi mesi di mandato

Vorrei lasciare le strade sistemate grazie al rinvio dei mutui a seguito del sisma che ci dà circa 1.700.000 euro da investire tra la seconda rata della sentenza Penzi, la manutenzione delle strade e gli impianti sportivi e scolastici. Ora stiamo lavorando per farlo tornare alla normalità dopo il terremoto. Vorrei lasciare la città senza semafori con due rotatorie nuove: una all’incrocio dell’Ospedale e una alla Pisana.

Terremoto

La scuola dell’infanzia Don Petruio di Fabriano, inagibile dopo il terremoto dello scorso ottobre, verrà demolita e ricostruita. L’ufficio lavori pubblici ha predisposto il progetto definitivo per la demolizione della scuola per una spesa totale di 187mila euro da ultimare entro metà marzo. Il nuovo plesso scolastico sarà costruito dove sorge la scuola da demolire. L’importo dei lavori sarà di 1.350.000 euro e l’ultimazione è prevista entro la prossima estate. Proseguono, intanto, i sopralluoghi sugli edifici privati dopo il sisma. Ad oggi ne mancano circa 1500.

Facebook

“Oggi insultare la gente è come dire buongiorno”. Sul suo profilo Facebook prende spunto da quello che ha detto il Papa all’Angelus per una riflessione. “Bisogna evitare di essere cristiani di facciata – ha condiviso – serve sostanza. Il Papa è sempre attento ai fenomeni della società”.

m.a.