STRADA FABRIANO-SASSOFERRATO: PERICOLOSA. AUTOMOBILISTI INDISCIPLINATI

L’ennesimo incidente stradale avvenuto lungo la provinciale che da Fabriano conduce a Sassoferrato ha fatto arrabbiare, ancora una volta, i residenti che chiedono l’interento delle forze dell’ordine. La strada infatti è priva di segnaletica e le auto sfrecciano a velocità eccessiva. Nei giorni scorsi, all’altezza per l’incrocio che conduce alla ditta Airforce del consigliere comunale Urbano Urbani, due utilitarie – una Punto e una Fiesta – si sono scontrate frontalmente ed hanno riportato gravi danni alla parte anteriore. Lievemente contusi gli automobilisti, un 37enne di Sassoferrato che percorreva la provinciale per tornare a casa e un 40enne di Fabriano, dipendente Airforce, che aveva concluso la giornata lavorativa e si stava immettendo nella carreggiata. Traffico in tilt per mezz’ora lungo la strada con gli automobilisti costretti a passare all’interno del centro abitato di Marischio. Un tratto di strada molto pericoloso e privo di segnaletica. Polemiche in rete. “Ho sempre detto ai Sindaci di Fabriano di ieri e di oggi – denuncia Urbano Urbani – che presso lo svincolo che porta all’Airfirce c’è un forte pericolo di incidenti con probabili conseguenze gravi. Una strada senza un limite, senza cartelli che segnalino l’uscita di veicoli e con le piante che coprono la visuale. Ci sentiamo abbandonati.” Ma è tutta la strada che conduce a Sassoferrato nel mirino dei cittadini. Anche i residenti di Ca’Maiano, il piccolo nucleo situato nelle vicinanze, ha più volte segnalato la pericolosità del tratto in questione. Sotto accusa l’eccessiva velocità degli automobilisti che sfrecciano lungo la provinciale priva di autovelox. I dissuasori presenti, infatti, rilevano la velocità senza elevare sanzioni. Lo scopo è quello di far rallentare – anche se non accade quasi mai – coloro che corrono. La tratta diventa sempre più rischiosa. “E’ molto pericoloso – denuncia un cittadino – fermarsi all’incrocio per girare a Marischio, Ceresola o Melano. Servono più controlli.”

Marco Antonini