Una vita trascorsa al Mercato Coperto, il racconto di Clelia Gianfelici
Il tempo scorre inesorabile ma la memoria custodisce preziosi ricordi che narrano personaggi unici che hanno lavorato, vissuto e fatto crescere con la loro operosità quotidiana la nostra città. Questa settimana vorrei “sbloccare un ricordo”, come oggi spesso si usa dire, di una figura che nella sua semplicità di donna, moglie, madre e instancabile lavoratrice ha animato per più di cinquant’anni il Mercato Coperto in Piazza Garibaldi. Raccontare la storia umana e di vita di Clelia Gianfelici è come immergersi in quei luoghi che rimangono nel cuore per i loro profumi, rumori e allegre voci che hanno sempre trasformato la spesa al mercato in un momento di incontro di una comunità che, pur nelle difficoltà e nelle diverse vicissitudini, non ha mai mollato. Tutte le mattine, dal 1954, Clelia partiva da Passo di Treia, frazione del maceratese, per “fare il mercato” a Fabriano. Prima di lei iniziò questa attività il marito Ugo Rosini che intraprendeva un lungo viaggio con il cavallo alla volta del mercato di Fabriano per vendere i prodotti della terra, coltivati con sacrificio e tanta buona volontà. “La terra è bassa”, dicevano i proverbi dei nostri antenati, per significare quanto fosse dura la vita di chi portava avanti una famiglia con i frutti del lavoro agricolo, garantendo di prima mattina ai clienti sul banco del mercato qualità e freschezza, da servire nelle modeste tavole delle famiglie dell’epoca. Clelia e Ugo hanno cresciuto con il duro lavoro due figli, Sauro e Marilena, che a turno venivano ad aiutare i genitori al banco del mercato. Dopo la morte di Ugo nel 1996, Marilena affiancò la madre al banco fino al 2003. Parlando con Clelia, donna ancora brillante e con una ferrea memoria, si percepisce forte anche l’orgoglio e la soddisfazione di essere stata intervistata nel 2009 dal famoso programma ‘Linea Verde’ come donna più anziana presente al mercato di Fabriano dove portava le verdure prodotte nel suo orto, famosa soprattutto per i suoi ineguagliabili spinaci! L’orgoglio e la dignità, uniti ad un entusiasmo fuori dal comune nel raccontare questi aneddoti che riscaldano il cuore, in un momento storico in cui la fretta e la comodità nel fare spesa nella grande distribuzione stanno facendo perdere a tutti noi il gusto, ma anche il sapore, di vivere il mercato e la piazza come occasione di incontro e dialogo tra differenti umanità. Dal terremoto, alla ristrutturazione del Mercato Coperto, fino al periodo della pandemia da Covid 19 Clelia ha superato mille situazioni accadute a Fabriano senza mai demoralizzarsi, perché il mercato per lei non era un lavoro ma la sua stessa vita. In tanti anni ha stretto con i suoi clienti un rapporto di amicizia e fiducia, oggi ha molto rammarico per alcuni di loro che non ci sono più e che ricorda con affetto e gratitudine. Clelia con tenerezza non dimentica anche i tanti bambini, divenuti poi adulti e genitori a loro volta, che nel passeggino con le loro mamme facevano spesa al suo banco del mercato. Per questi piccoli aveva sempre un pensiero di dolcezza, preparava dei sacchettini con dentro una banana e un frutto di stagione. E nella purezza di questi ricordi e sentimenti così autentici mi faccio portavoce della grande Clelia in un saluto affettuoso ed un ringraziamento a tutti coloro che, in più di mezzo secolo, si sono avvicinati al suo banco di frutta e verdura al Mercato Coperto di Fabriano. Una nostalgia forte quella di Clelia per la sua Fabriano e per quell’attività che l’ha resa speciale per tutti noi ed a cui oggi, con tanta gratitudine, auguriamo ancora tanti anni di gioia e di meritata serenità.
Gigliola Marinelli
Nella foto: Clelia con i bambini scattata dall’amico Ciro
Foto di copertina: Studio Cico Fabriano