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Comandante Generale Teo Luzi: “L’Arma dei Carabinieri a fianco delle donne vittime di tratta”

Fabriano – “La schiavitù sessuale è l’annientamento dell’umanità. Specie quando le vittime sono delle giovanissime donne, quasi delle bambine. Per questo esprimo a don Aldo e a tutta la comunità la mia solidarietà e vi dico grazie per quello che fate per ognuna di loro dal profondo del mio cuore”. Queste sono alcune delle parole che il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Teo Luzi, ha detto, nei giorni scorsi, durante la visita alla casa rifugio della Comunità Papa Giovanni XXIII, per donne vittime della tratta della prostituzione schiavizzata, struttura gestita nelle Marche da don Aldo Buonaiuto, fondatore della testata online In Terris e sacerdote della comunità fondata da don Oreste Benzi, parroco nella chiesa di San Nicolò a Fabriano. Don Aldo, come riferisce il sito Interris, lo ha accolto con l’arcivescovo di Camerino e San Severino Marche, vescovo di Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara, alla sindaca di Fabriano Daniela Ghergo. Presente anche il comandante della Legione Marche il generale Salvatore Cagnazzo. “La tratta delle donne è un tema complesso – ha proseguito il generale Luzi, dopo aver ascoltato le testimonianze delle donne ospitate nella casa rifugio – perché esiste una larga fascia della popolazione che è spesso indifferente al problema, o lo ignora completamente. Ma la schiavitù non è degna di una democrazia avanzata. È già un dramma quando una persona viene portata via dal proprio Paese o è costretta a lasciarlo per motivi economici o per le guerre. Ma la schiavitù sessuale è l’annientamento dell’umanità. Essere qui di persona nella ‘Casa tra Le Nuvole di Papa Francesco’, struttura protetta per le donne vittime di tratta della Comunità Papa Giovanni XXIII, mi aiuta a riflettere sulla necessità di fare di più per queste vittime del mondo della crudeltà” ha concluso il generale Luzi.

“Grazie a Lei Comandante Generale per la sua presenza in questa casa” ha risposto don Buonaiuto. “Per noi è sempre un dono ricevere la visita delle istituzioni. Come quella che lei rappresenta. Questo ci dà fiducia al fine di poter camminare insieme per la liberazione di queste donne. Il Servo di Dio don Oreste Benzi lo diceva sempre: ‘nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare’. E’ impellente unire le forze sempre più per liberare queste sorelle. Noi, come APG23, lavoriamo sulle orme di don Benzi affinché trovino lil coraggio per spezzare quelle catene. E’ fondamentale toglierle dalla condizione di schiavitù e di sofferenza estrema. Auspico che questa collaborazione, già attiva da tanti anni, possa crescere sempre più forte”.