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Sassoferrato – Alessio Tassi salvato dall’alluvione: “Vi racconto il miracolo degli angeli in divisa”

Sassoferrato – “È bello vedere i volti di chi ci ha salvato”. Con questa calorosa esclamazione la famiglia Tassi-Memoli ha voluto incontrare i carabinieri che, la sera dell’alluvione che ha messo in ginocchio Sassoferrato, l’hanno salvata. Un miracolo, quello avvenuto in via Cagli, che nessuno dimenticherà. Per questo Alessio Tassi, appena uscito dall’ospedale, la compagna Maria Memoli, la figlia e Tommaso Fiore hanno raggiunto la sede della stazione dei carabinieri di Sassoferrato. Ad accoglierli, insieme al capitano della Compagnia, Mirco Marcucci, c’erano i carabinieri che giovedì 15 settembre sono riusciti a salvare Alessio poco prima di annegare per colpa dell’acqua e del fango che lo avevano intrappolato in un locale nella palazzina in cui vive con la famiglia. Sono (foto): il Luogotenente Matteo Prencipe comandante della stazione, il carabiniere Daniel Farinelli; il carabiniere Scelto Christian Morosi Pipparelli della stazione locale, poi l’appuntato Scelto Matteo Scarinci della Stazione di Fabriano e l’appuntato Scelto Gianluca Mazzarini del Norm di Fabriano. “Ringrazio gli angeli in divisa che mi hanno saltato la vita. Hanno rischiato tanto, ma se sono qui è grazie a loro e a Tommaso Fiore. Hanno fatto una catena umana per salvarmi dall’alluvione”. Tassi ricorda quanto successo quella sera, dal suo ritorno a casa dove c’era la compagna sul tetto cercando un modo per salvarsi dalla piena. “Sono salito sopra il tettino dell’auto per raggiungere lei e sono caduto, inghiottito dall’acqua. Non ce la facevo più. In quella stanza, con l’auto che bloccava l’uscita, avevo volto 20 cm d’aria. Non so quanto tempo mi rimaneva. Mi sono aggrappato alle travi di legno per non lasciarmi andare. Poi per fortuna i carabinieri mi hanno trovato, giusto in tempo, e sono riusciti a tirarmi fuori. Sono vivo per miracolo” racconta Alessio Tassi. Tassi ringrazia i carabinieri che ha definito “gli angeli con la divisa”. Il loro lavoro è stato prezioso. Dopo aver affidato Tassi al 118, infatti, uno dei giovani carabinieri in servizio è salito sul lucernario, dove Maria Memoli e la figlia erano rimaste intrappolate. Il palazzo era allagato. Anche loro sono state salvate. Tanti gli interventi salva-vita che i carabinieri della Compagnia di Fabriano hanno effettuato tra Sassoferrato e Monterosso Stazione, non senza difficoltà, complice l’ondata di maltempo che ha messo anche i soccorritori a dura prova.

La storia 

Una storia a lieto fine grazie all’intervento dei Carabinieri di Sassoferrato e del Norm della Compagnia di Fabriano. Una giovane coppia Alessio Tassi, la compagna Maria Memoli e la figlia 14enne sono salvi grazie all’intervento dei militari che hanno formato una catena umana grazie all’ausilio di cinque carabinieri e del sindaco Maurizio Greci. Il fatto è successo giovedì sera 15 settembre poco dopo le 19:30 quando a Sassoferrato era già scoppiato l’inferno per l’alluvione. In quei momenti una fortissima ondata di acqua e vento lo ha trascinato dentro una cantina. Aveva ingoiato acqua e fango. La sua compagna con la figlia si trovavano sul tetto quando lui è tornato a casa dal lavoro. “Ha cercato di raggiungerci – racconta Maria Memoli – e invece è scivolato nel seminterrato che in poco tempo si è allagato fino al tetto”. Quando per Alessio sembrava che non c’era più nulla da fare la corrente lo ha trascinato verso uno sbocco d’aria. “Mi sono aggrappato alle travi e a dei fili metallici, ho visto delle luci e ho iniziato ad urlare” racconta l’uomo dall’ospedale dove è stato ricoverato per giorni. “Ci siamo infilati i cellulari sotto i reggiseni per proteggerli e chiamavamo i soccorsi” aggiunge lei. E’ stato il comandante della Compagnia di Fabriano, Mirko Marcucci, a richiamare tutti i carabinieri in servizio e in un attimo una pattuglia è arrivata sul posto e ha sentito le urla di Alessio nella cantina bloccato da una macchina che aveva ostruito completamente l’ingresso. “I carabinieri, nonostante la pioggia che cadeva ininterrotta, sono riuscita a formare in cinque una catena umana e ad agganciare una pala ad una macchina. Così Alessio è stato salvato ed è uscito da quella cantina bloccato. Non smetterà mai di ringraziarli” conclude la donna. Hanno perso casa ma sono vivi ed è questo che conta.

Marco Antonini