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“CI DISSOCIAMO DALLA MAESTRA SOSPESA”

“Mio figlio a casa aveva atteggiamenti un po’ strani e, quando giocava, rimproverava in modo eccessivo i suoi peluche e non gli abbiamo dato molto peso. Basta minimizzare. Quanto accaduto è gravissimo, ma non per questo dobbiamo colpevolizzare le altre insegnanti”. Così Michelangelo Cristino, padre di uno dei bambini che frequentava la classe della maestra sospesa dall’insegnamento e denunciata per maltrattamenti dopo mesi di indagini da parte del Commissariato di Fabriano. Il giorno dopo la notizia che ha lasciato tutti senza parole, i genitori cominciano a parlare pubblicamente e chiedono pene severe nei confronti della 55enne della Campania che ha lasciato un segno così negativo nei due mesi di supplenza presso la scuola dell’infanzia Malfaiera di via Cappuccini. C’è rabbia in città per i tanti episodi violenti ripresi dalle telecamere nascoste installate dai poliziotti nella classe che ospitava bambini dai 3 ai 5 anni. “E’ l’Italia che non funziona – ha detto una mamma. – Chi non ha voglia di lavorare deve stare a casa. Il sistema educativo è da rivedere. Quello che nessuno ammette è che con questa società non si può più tenere una maestra sola in classe, con bambini indifesi, per due o tre ore al giorno. Non stiamo investendo sulla scuola e i risultati si vedono”. Ieri le telecamere Mediaset sono state tutto il giorno a Fabriano. Il primo collegamento in diretta è andato in onda all’interno di Mattino 5, intorno alle ore 10. Poi, alle 17, c’ha pensato Barbara D’Urso a far parlare i protagonisti dando ampio spazio, nel suo programma quotidiano di Canale 5, alle povere vittime e ai suoi familiari. “Mio figlio piangeva spesso – ha detto Laura – e non riuscivo a capire cosa stava succedendo in classe. Non avrei mai immaginato un finale del genere perché la scuola, dopo casa, è il luogo più sicuro”. Il clima è pesante davanti al plesso dell’istituto comprensivo Imondi Romagnoli che ospita la scuola primaria Allegretto e l’infanzia Malfaiera. Molti genitori sono in crisi. Da una parte c’è l’urgenza di stare dietro ai propri figli e di non sottovalutare più nulla, dall’altra la rabbia per un fatto orribile che rischia di mettere in discussione anche la fiducia nei confronti delle colleghe della maestra sospesa che, pur essendo sotto choc, si devono difendere dall’accusa di aver tenuto un atteggiamento omertoso. “Possibile che nessuna maestra o i collaboratori scolastici si siano accorto di nulla? Non si poteva intervenire prima?” Queste le domande dei genitori che forse mai troveranno risposta. Ma ieri le insegnanti hanno fatto un passo importante: hanno preso posizione, anche in diretta tv, contro la collega e hanno difeso il loro operato, la scuola e un’intera categoria che rischia, soprattutto sui social network, il linciaggio mediatico, a dir il vero già iniziato. “E’ stata una cattiva maestra – hanno detto – ma noi non siamo così. In quasi 30 anni di carriera nessuno si è mai lamentato di noi. Un motivo ci sarà”. Anche la responsabile di plesso, la maestra Cristina Guerci, si è dissociata. “Siamo anche noi offese – ha precisato – e scioccate. Davanti a noi l’insegnante si è sempre posta in modo normale. Non ci siamo accorte di nulla. Qui ci sono 5 classi con 120 alunni, immaginate la confusione. Per due ore la mattina e due ore il pomeriggio siamo una docente per classe – ha ribadito. – Come possiamo accorgerci di ciò che accade fuori? Venite a vedere come lavoriamo prima di giudicare e accusare chi sta già soffrendo molto”. Diversi i genitori, nelle ultime ore, che hanno espresso parole di incoraggiamento verso le nove colleghe della donna sospesa. “Di voi ci fidiamo – hanno confidato alcuni dopo la diretta di Canale 5 – ora state dietro ai nostri figli ancora con più amore”.

Marco Antonini