GLI STATI GENERALI DELLA MONTAGNA MARCHIGIANA A FABRIANO

Gli STATI GENERALI DELLA MONTAGNA MARGHIGIANA si sono riuniti questa mattina , venerdì 5 febbraio, a Fabriano presso l’Oratorio della Carità. La giornata promossa dall’UNCEM – Unione nazionale comuni, comunità, enti montani in collaborazione con Anci Marche, ha avuto un unico filo conduttore : le nuove sfide dei territori montani marchigiani. L’incontro si è aperto con il saluto del Vescovo della Diocesi di Fabriano – Matelica per poi passare all’intervento del coordinatore del dibattito Michele Maiani – Presidente delegazione UNCEM delle Marche che ha tracciato un bilancio del primo anno di nascita delle Unioni Montane marchigiane. Il Sindaco di Fabriano e Presidente dell’Unione Montana dell’Esino Frasassi Giancarlo Sagramola ha poi con il suo intervento centrato appieno l’obiettivo della giornata lanciando nuove sfide e strategie per il cambiamento del territorio montano. Sagramola ha ripercorso le difficoltà e le problematiche che la nostra area montana si è trovata ad affrontare nel corso di questi anni. I tagli lineari della politica, sempre più consistenti, hanno reso difficile garantire i servizi alla popolazione montana che negli anni inevitabilmente è diminuita in quasi tutte le zone montane marchigiane tranne nella zona dell’Esino Frasassi in cui si è mantenuta pressoché costante. Le problematiche che l’area montana marchigiana deve fronteggiare sono innumerevoli:
– LA RETE SANITARIA con la presenza di solo 4 ospedali che coprono il 55% del territorio, contro i 9 ospedali presenti nella costa;
– I TRASPORTI dove si assiste ad una scarsa integrazione del trasporto su gomma a causa dell’organizzazione ancora ferma ai vecchi confini con linee insufficienti e articolate su vecchie modalità. La difficoltà inoltre del trasporto ferroviario sempre più minato e reso difficoltoso da continui tagli alla spesa.
– I SERVIZI SOCIALI con la difficoltà di garantire i servizi essenziali ad una popolazione che invecchia sempre di più e logisticamente distribuita in territori difficili da raggiungere, difficoltà che potrebbe essere superata facendo coincidere i territori dell’Unione Montana con quelli degli Ambiti territoriali sociali.
– L’ISTRUZIONE con la necessità di pianificare indirizzi scolastici e localizzazioni degli istituti tenendo conto non del singolo territorio comunale ma dell’intera zona montana.
– LE IMPRESE da sostenere anche attraverso il recupero dell’Accordo di programma, nato della crisi della Antonio Merloni, come strumento di sviluppo delle Aree Interne. Promuovere inoltre interventi di sostegno all’artigianato artistico e rilanciando i centri Servizi alle Imprese , simili al modello “Meccano”.
– L’AGRICOLTURA promuovendo la ricerca e l’uso delle nuove tecnologie anche attraverso la ricerca di nuove fonti di finanziamento.
– LA FORESTAZIONE rilanciando l’attività forestale come strategia essenziale di sviluppo del territorio.

Tutte queste problematiche possono essere superate conclude il sindaco Sagramola se adottiamo tutti insieme delle STRATEGIE DI CAMBIAMENTO: prima di tutto bisogna superare i vecchi confini amministrativi provinciali pensando ad un’unica ARTEA VASTA MONTANA DELLE MARCHE. Il lavoro delle Unioni Montane delle Marche deve essere focalizzato inoltre a proporre linee per una nuova legge nazionale/regionale sulle Aree Montane valorizzando la possibilità di acquisire risorse interne per garantire la continuità dello sviluppo del territorio montano. Inoltre, il vero cambiamento – ha concluso il Sagramola – non potrà mai dirsi completo ed efficace se non viene condiviso da tutte le Unioni Montane attraverso una comunicazione continua e strategica da realizzare anche attraverso strumenti comunicativi nuovi e sempre più efficienti.