SINDACATI: ‘ FERROVIE HANNO DECISO DI INFIERIRE SUL FABRIANESE’

“La scelta di chiudere il Deposito Ferroviario di Fabriano penalizza anche l’Umbria. Le ferrovie hanno deciso di infierire sul territorio fabrianese a confine tra due regione. Non bastavano le chiusure delle grandi aziende metalmeccaniche di questi anni, non bastavano le delocalizzazioni che hanno messo in ginocchio la realtà produttiva ed economica della città.” E’ il grido di allarme della Filt Cgil dopo la presentazione del piano industriale 2016 di Trenitalia. I sindacati vanno all’attacco contro Ferrovie dello Stato e organizzano manifestazioni per scongiurare la soppressione del servizio attivo a Fabriano dal 1865.

“Nonostante tutto l’ impegno, nonostante aver proposto varie alternative, pare che Trenitalia abbia definitivamente confermato la chiusura dell’Officina di Fabriano.  A nulla sono valsi gli incontri, le trattative, le interrogazioni. Trenitalia ha deciso. Fabriano va chiusa e 20 lavoratori verranno trasferiti. Per non considerare quelli delle ditte esterne che vedono il loro futuro nero e ombroso. Il gruppo FS ha deciso di infierire sul territorio fabrianese. Quello che proviamo – si legge nella nota – è un profondo rammarico per la perdita di un impianto che per 150 anni ha dato lavoro a tante persone, contribuendo al benessere e all’espansione del territorio marchigiano. Trenitalia ha deciso di chiudere un impianto perfettamente rispondente a tutti i requisiti strutturali, organizzativi e di sicurezza, che poteva garantire un avamposto funzionale per eventuali guasti o in caso di neve che a Fabriano non è poi una cosa inusuale. Ma bisogna risparmiare e quindi che ci importa se gli utenti rimangono per ore dentro un treno o in stazione, tanto non hanno alternativa e noi facciamo profitti. RFI non ha fornito nessuna risposta alla nostra proposta di affidamento delle lavorazioni dei carrelli che poteva essere sicuramente una valida alternativa per mantenere l’impianto aperto e garantire una continuità occupazionale. Insomma un menefreghismo completo da parte delle Ferrovie. RFI,inoltre, continua a rimanere sorda anche ai nostri appelli di ricollazione di una parte di personale su Fabriano. Certo, sarebbe una risposta molto parziale e insufficiente, ma almeno limiterebbe il disagio di alcuni lavoratori. Sul piede di guerra anche Fast Confsal che lanciò l’allarme tre anni fa. “Vorremmo ricordare al Sindaco Sagramola e alle istituzioni marchigiane che se a suo tempo ci avessero dato ascolto, forse ora la sorte dell’officina e delle famiglie che vi operano sarebbe potuta essere diversa.”

m.a.