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VINCENZO VARAGONA PRESENTA A FABRIANO ‘MORIRE A NASSIRIYA – MARCO BECI’

Da Lecce, città dove viveva una delle vittime della strage di Nassiriya, a Roma, nel Salone dell’Editoria sociale, al Teatro Angel Dal Foco di Pergola; da Radio Ascoli all’Auditorium di Monte San Giusto per approdare, giovedì 12 marzo (dalle ore 16.00 alle 18.00) nella nuova Biblioteca Comunale di Fabriano. L’appuntamento con la città della carta, organizzato dal Circolo della Stampa Marche Press, in collaborazione con l’Università Popolare, non è che l’ultimo passaggio in programma della lunga tournée di presentazione del nuovo libro di Vincenzo Varagona, giornalista Rai e autore di “Morire a Nassiriya – Marco Beci un Italiano al servizio del mondo” Paoline edizioni, Collana Uomini e Donne. Le testimonianze raccolte da Varagona, su questo cooperatore internazionale originario di Pergola, morto nell’attentato alla base italiana di Nassirya, in Iraq, il 12 Novembre del 2003, approdano a dunque a Fabriano, in virtù dei uno dei primi momenti d’attività pianificati dal Circolo della Stampa Marche Press, presieduto da Luciano Gambucci. “Apriamo il 2015 – spiega – con un incontro che sin dallo scorso anno ha riscosso grande partecipazione di pubblico in ogni parte del Bel Paese, dove si è tenuto. Questo libro, infatti, racconta, attraverso le testimonianze di familiari, amici, religiosi, addetti alla cooperazione internazionale, l’itinerario di vita di quest’uomo, che è anche quello dei tanti amici della Comunità di San Marco, a Pergola, creata da don Lino Ricci, una realtà che ha alimentato la fede di tanti giovani, alcuni poi diventati sacerdoti, con uno stile particolare, costruito su preghiera, crescita culturale, volontariato, divertimento. Marco ci rendeva tutti migliori, scrive Varagona, aveva una generosità infinita, un altruismo contagioso“. Una frase – rileva ancora Gambucci – che sintetizza una vita: quella di Marco Beci, morto in un blindato coinvolto nell’esplosione, quando aveva soltanto quarantatré anni e tre figli, di cui una molto piccola. Si trovava quasi per caso nella base Maestrale. In quei giorni aveva trovato la sede per l’ufficio con cui avrebbe gestito, per conto del Ministero degli Esteri, i progetti di ricostruzione dell’ospedale e dell’acquedotto. Non ha fatto in tempo ma è stato comunque un italiano, della nostra terra, a servizio del mondo.” Alla presentazione, oltre all’autore, prenderanno parte familiari di Marco Beci.

cs