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OMICIDIO OPERAI A FERMO, EX DIPENDENTI RIVENDICAVANO COMPENSI ARRETRATI

Ci sarebbero alcune prestazioni lavorative non pagate, una somma di denaro che le due vittime rivendicavano da tempo, dietro la sparatoria che oggi a Fermo è costata la vita a due operai edili immigrati dai Balcani, Mustafa Neomedim, 38 anni, e Avdyli Valdet, 26, ammazzati a colpi di pistola dal loro ex principale, Gianluca Ciferri. L’omicida ha detto agli investigatori di aver reagito per difendersi da un’aggressione. I tre sarebbero venuti alle mani. Una colluttazione violenta, al culmine della quale Ciferri avrebbe preso la pistola che teneva regolarmente in casa e avrebbe fatto fuoco ad altezza d’uomo: uno dei due operai è morto subito, l’altro ha tentato di mettersi in salvo. I soccorritori l’hanno ritrovato agonizzante in un campo di girasoli: poco dopo il ricovero, il decesso. L’abitazione dell’imprenditore è piuttosto isolata, ma i soccorritori sono arrivati tempestivamente, chiamati dallo stesso Ciferri. L’imprenditore si trova ancora nella caserma dell’Arma a Fermo, per l’interrogatorio. Il medico legale ha già fatto una prima ricognizione esterna dei corpi delle vittime, ma saranno l’autopsia e la probabile perizia balistica che la procura di Fermo dovrà disporre a chiarire la dinamica della sparatoria. (Ansa)