JP, nella zona del cratere, un sisma industriale e sociale

Il Segretario della FIOM Ancona, Pierpaolo Pullini, responsabile del territorio di Fabriano
ed il Segretario Generale Tiziano Beldomenico, rilasciano la seguente dichiarazione:
“JP Industries: nella zona del cratere, un sisma industriale e sociale!”
La scelta unilaterale della proprietà della JP Industries di attivare la procedura
concorsuale attraverso il deposito della richiesta di concordato in bianco presso il
tribunale di Ancona, ha definito il reale perimetro di quella che sarà la futura
iniziativa industriale e sindacale.
L’aspetto sociale non può essere ritenuto secondario in una vertenza di queste
dimensioni all’interno di un territorio già devastato dalla crisi decennale e che fa i
conti con livelli di disoccupazione altissimi.
La drammaticità della situazione è emersa ieri durante l’assemblea, con la palese
disperazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che dopo tanti sacrifici si vedono
togliere la possibilità di recuperare le mensilità arretrate del 2019 e tutti i crediti
precedenti, con l’incubo di rivivere situazioni già conosciute con il fallimento
dell’Antonio Merloni che ha portato alla disgregazione sociale di tutto il
comprensorio.
Il ritardo della convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico ed il mancato
monitoraggio hanno contribuito all’aggravarsi della situazione: l’esposizione
finanziaria, diventata ormai insostenibile, forse non consentiva altre strade da
intraprendere ma le scelte dell’imprenditore in questi mesi dovevano essere
attenzionate e forse si poteva costruire un percorso diverso.
E’ indispensabile fin da subito capire cosa succederà dopo la produzione di queste
prime commesse mettendo al centro la continuità produttiva, come garantire
l’occupazione con gli ammortizzatori sociali in scadenza a fine anno, senza i quali
rischierebbe di saltare ogni possibile prospettiva con la perdita di indefiniti posti di
lavoro e individuare la possibilità di eventuali partner che potrebbero affiancare
Porcarelli, a maggior ragione dopo la presentazione del concordato, la cui ricerca era
stata affidata ad Invitalia già alla fine del 2018.
In questa lunga vertenza che si trascina da oltre un decennio non vogliamo
che il prezzo più alto, dovuto anche a scelte industriali e politiche non
all’altezza, lo paghino le lavoratrici ed i lavoratori cioè, come sempre, la
parte più debole ed esposta
la Segreteria della FIOM CGIL di Ancona