MONS. VECERRICA: “FESTA DELL’ASSUNTA, UNA PREGHIERA PER IL LAVORO E LA PACE”

“Il Vescovo è vicino a quanti hanno perso il lavoro e ai giovani che sono alla ricerca di una occupazione.” Monsignor Giancarlo Vecerrica, con l’arrivo della festa dell’Assunta, ha inviato un messaggio ai fedeli della Diocesi di Fabriano-Matelica. E un pensiero per chi, nel nostro territorio, vive la crisi economica e lavorativa non poteva mancare. “Prego per voi. Non lasciatevi demoralizzare! Guardiamo avanti.” Il Presule, dopo aver dedicato molto tempo alle piccole frazioni a giugno e luglio, si prepara ora alla festa mariana che coincide con il Ferragosto. L’appuntamento più sentito dai fabrianesi è quello della vigilia: migliaia di persone, ogni anno, parteciperanno stasera alla messa celebrata da Mons. Vecerrica alle ore 20,30 presso il sagrato della chiesa di Santa Maria in Campo. A seguire processione per le vie del popoloso quartiere insieme alla banda Città di Fabriano e alla confraternita coordinata da Attilio Dolce. Agenda ricca di impegni anche  per domani 15 agosto. In mattinata prima visita di don Giancarlo alla parrocchia di Coldapi e, in serata, suggestiva fiaccolata a Coldellanoce. Poi l’appello affinchè scoppi la pace nella terra martoriata dalla guerra. “Con il cuore straziato per l’orrore che sta accadendo in Medio Oriente, in particolare in Iraq, contro i cristiani e gli aderenti ad altre realtà religiose, rivolgo l’appello che Papa Francesco e i Vescovi italiani ci hanno presentato. In questa festa della Madonna Assunta – scrive Vecerrica – facciamo preghiere e riflessioni su questi nostri fratelli e sorelle che sono uccisi o mutilati, crocefissi o sepolti vivi, cacciati dalle loro case e privati di tutto, le donne che sono vendute schiave, i bambini maltrattati o uccisi, le antiche chiese distrutte.” Ai sacerdoti e ai fedeli della mia Diocesi – continua il Vescovo – rivolgo questo accorato appello, anche per non avere il rimorso di aver taciuto questa barbarie che si consuma in questi giorni, ma soprattutto ve lo chiedo per amore: sono sorelle e fratelli nostri!”