INAUGURATO MUSEO DIOCESANO DI FABRIANO

Il cardinale Edoardo Menichelli ha inaugurato ieri pomeriggio il nuovo Museo della Diocesi di Fabriano-Matelica sito in piazza San Giovanni Paolo II. Una ricorrenza storica, quella della Madonna del Buon Gesù, che è stata festeggiata solennemente da clero, autorità e fedeli. In tanti hanno partecipato, fin dalle prime ore del mattino, alle varie celebrazioni che si sono susseguite a San Venanzio. Poi una breve visita al museo – aperto con ingresso a offerta libera – il Pontificale in Cattedrale con il cardinale e la processione con l’immagine della Vergine per le vie della città. Entusiasmo in piazza S. Giovanni Paolo II per l’apertura del Museo atteso in Diocesi da molti anni. “Non è un museo antico ma l’anima giovane della città che, nel corso dei secoli, ha sempre valorizzato l’uomo e il suo incontro con Dio.” Così il vescovo Giancarlo Vecerrica nel presentare il Museo Diocesano nella ricorrenza storica della Madonna del Buon Gesù. Sei sale al piano terra del Palazzo Vescovile per raccontare la storia della chiesa locale, dalla sua nascita all’elevazione a Diocesi nel 1785. La prima sala è dedicata alle origini della chiesa nel territorio fabrianese con sculture dell’anno 1000, pergamene e una croce astile, raro esempio di oreficeria medievale. Spazio, poi, alla Scuola Fabrianese del Trecento e del Quattrocento con due tavole di Allegretto Nuzi. La parte mancante di questo trittico è conservata a Palazzo Ducale di Urbino. “Speriamo – confidano gli organizzatori – di poter ricomporre il trittico dell’abbazia di Santa Maria d’Appennino. Dalle sagrestie e dai ripostigli delle chiese, inoltre, sono stati recuperati tesori sacri di gran valore come calici e paramenti. Ottanta le opere esposte. “Il Museo – ha detto- sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 grazie ai volontari. Il progetto è stato finanziato anche da Veneto Banca grazie all’apporto dell’avvocato Maurizio Benvenuto, membro del Consiglio di Amministrazione. “Mai come a Fabriano – ha detto Fabrizio Mora, responsabile Centro Italia Veneto Banca – ho visto attenzione e disponibilità per sostenere i progetti del territorio. L’investimento culturale è strategico per questo comprensorio.”