VALIGIA SEMPRE PRONTA, SI PARTORISCE ALTROVE. SS76 PERMETTENDO

di Marco Antonini

Fabriano – Contate fino a dieci, anzi fino a cento! Per attraversare l’entroterra serve più di mezz’ora. La pazienza è compagna di viaggio quando da Fabriano si cerca di arrivare a Jesi, dopo il cantiere di Borgo Tufico dove i lavori vanno a rilento. Dall’altra parte, zona cantiere di Cancelli, tra Marche e Umbria, serve pure il navigatore visto che lo svincolo di Sassoferrato è chiuso da anni e bisogna superare questo valico prima di correre per arrivare all’ospedale di Branca-Gubbio e alcuni si sbagliano e prendono la vecchia strada del Valico piena di buche. Le gestanti, a cui il Tar delle Marche ha dato il colpo di grazia con la sentenza che sancisce la chiusura del punto nascita del Profili, ora non sanno più a che santo aggrapparsi. Bisogna farsi trovare pronte, con la valigia sulla porta e se il nascituro necessita di venire al mondo con qualche ora o giorno di anticipo, bisogna pregare di non trovare un incidente che blocchi mezzo mondo tra Cancelli e Serra San Quirico. Con l’arrivo dell’inverno, poi, la situazione peggiora, come ogni anno. Già ieri, mercoledì 16 ottobre, poco dopo le 14, è bastato un semplice tamponamento tra auto e camion a bloccare la circolazione. Senza doppia corsia e continui cambi di carreggiata causa cantieri infiniti, l’entroterra si blocca in un attimo. Poi, veramente, per uscirne bisogna armarsi di navigatore e passare sui mondi, zona Genga o Poggio San Romualdo e Sant’Elia. E’ la SS76, il possibile luogo del parto. Per arrivare a Branca, in Umbria, bisogna percorrere da Fabriano città 25 chilometri. Se una mamma con le doglie parte da una delle tante frazioni i chilometri diventano 35-40. Il tempo di percorrenza? 34 minuti dal centro, 39 da Nebbiano, 44 da Moscano solo per fare qualche esempio. Una volta preso lo svincolo Ovest sulla 76 inizia il cantiere con limite a 40 km/h. Per arrivare all’ospedale Urbani di Jesi, invece, servono 44 minuti da Fabriano centro: sono 46 i chilometri che separano le due città. In mezzo ci sono 11 gallerie monotubo, deviazioni obbligatorie tra una galleria e un’altra e il limite fisso a 40 km/h perché la tratta è pericolosa. I minuti diventano 50 e i chilometri 51 se partiamo da Marischio, 54 da Melano, 55 da San Donato. I chilometri salgono a 60 e i minuti a 58 se la mamma in dolce attesa si mette in viaggio da Campodonico. 43 minuti, in prevalenza percorrendo solo curve, se si parte da Poggio San Romualdo. Il tutto meteo permettendo: quassù quando nevica, siamo a 936 metri sul livello del mare, muoversi diventa difficoltoso. Lungo il percorso gli ostacoli sono molti, serve tempo e concentrazione. Percorrere la SS 76, tra Cancelli e Serra San Quirico è, però, un’esperienza da fare: sai quando parti, ma non quando arrivi e cosa ti capita lungo il tragitto. Tra gallerie, deviazioni obbligatorie, limite di velocità a 40 km/h e incidenti, Fabriano chiede il completamento dei lavori quanto prima e la possibilità di non dover correre sulla strada per raggiungere l’ospedale.  Entro il mese, intanto, potrebbe essere inaugurato lo svincolo di Campodiegoli.

Una storia iniziata nel 2003

E’ nato nel 2003 il progetto Quadrilatero con l’obiettivo di dare ossigeno e strade moderne all’entroterra danneggiato dal sisma del 1997. Avrebbe dovuto collegare il centro Italia nell’arco di una decina di anni. Nessuno avrebbe mai detto che sarebbe stato l’inizio di una odissea lunghissima di cui ancora non si può scrivere, dopo 16 anni, la parola fine. Il progetto si basa su due assi viari principali: il collegamento Foligno-Civitanova Marche ed il collegamento Perugia-Ancona attraverso l’ammodernamento della strada statale 76. La realizzazione mediante l’apertura di 2 maxi lotti dati in appalto da un contraente unico. Gli altri due lati del quadrilatero, preesistenti, sono costituiti, da un lato, da un tratto della strada statale 75 Centrale Umbra e, dall’altro lato, da un tratto dell’autostrada A14. La Foligno-Civitanova è stata inaugurata, e aperta al traffico, il 28 luglio 2016, stesso giorno in cui è stato aperto il tratto umbro della Perugia-Ancona, Pianello-Casacastalda.

Ad agosto 2017 è stata aperta al traffico la nuova carreggiata in configurazione provvisoria a doppio senso di circolazione di 7,5 km tra Fossato di Vico e Cancelli, nel Fabrianese oltre al nuovo svincolo di Campodiegoli-Cancelli e a 2 km di nuova carreggiata tra Albacina e Serra San Quirico. I lavori di competenza della Quadrilatero per il potenziamento della direttrice Perugia – Ancona, per circa 30 km complessivi, riguardano la SS76 tratti Fossato di Vico – Cancelli e Albacina – Serra San Quirico, nella regione Marche, e la SS 318 tratto Pianello – Valfabbrica in Umbria. Nell’ambito del progetto Quadrilatero, è previsto l’ammodernamento della strada regionale Pedemontana delle Marche, tra Fabriano, Matelica, Camerino e Muccia. I lavori sono stati consegnati al Contraente generale Dirpa nella fine del 2008. L’avanzamento delle opere ha subìto grossi ritardi dovuti soprattutto all’organizzazione del Contraente generale Dirpa e alle difficoltà finanziarie del suo principale affidatario (BTP S.p.A. prima e Impresa S.p.A. poi). In particolare, a causa di problemi di natura finanziaria in capo a BTP S.p.A., i lavori non sono avanzati nel rispetto dei crono-programmi. Con l’aggravarsi della posizione debitoria, infatti, BTP S.p.A. è stata posta ad amministrazione giudiziale prima ed ammessa alla procedura di concordato preventivo poi, conclusesi nel dicembre 2011 con la cessione del ramo d’azienda “BTP Infrastrutture”a favore di Impresa S.p.A dopo l’ok del Tribunale di Prato.

Nel 2013 sono sorte criticità finanziarie da parte del Contraente generale Dirpa e del suo principale affidatario Impresa S.p.A.. La situazione finanziaria di Impresa ha indotto la Società a presentare istanza di concordato preventivo al Tribunale di Roma il 5 marzo 2013. Tutto ciò ha determinato il blocco dei cantieri. Successivamente il Ministro dello Sviluppo Economico ha ammesso Impresa e Dirpa alla procedura di Amministrazione straordinaria. Nel febbraio 2014 ripartono i lavori sotto la gestione del Commissario. Nel luglio 2015 si conclude l’operazione di acquisizione da parte di Astaldi dei complessi industriali di Dirpa. I lavori vanno avanti fino alla prima metà del 2018 quando sorgono i nuovi ostacolidi natura finanziaria con l’ennesimo blocco dei cantieri. A ottobre 2018 i problemi finanziari di Astaldi, nell’aria già da diversi mesi, sono peggiorati. L’agenzia Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso il rating su Astaldi, tagliandolo al livello della categoria ‘Default’ dal precedente ‘CCC’. I lavori vanno avanti, attualmente, molto a rilento sulla direttrice Ancona-Perugia che ancora non riesce a vedere la parola fine.