SALAME DI FABRIANO, GIOMBI-SANTARELLI TRA DOP E PRESIDIO SLOW FOOD

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sul salame di Fabriano. Da una parte il consigliere Andrea Giombi che sollecita la Giunta a richiedere il marchio Dop per questo prodotto tipico molto apprezzato dai visitatori che raggiungono la città della carta, dall’altra il sindaco, Gabriele Santarelli, che respinge le critiche e attacca: “Rassegnatevi. La Dop non la vuole nessuno, o almeno, non la vuole nessuno di quelli che oggi producono il Salame di Fabriano e credo che tanto basti per mettere fine a questa stucchevole e ormai anacronistica discussione”. Di pensiero diverso il gruppo Fabriano Progressista. “Il salame di Fabriano può rappresentare un’opportunità per il territorio fabrianese, purché si esca da una economia domestica. Invito l’Amministrazione di Fabriano ad adempiere all’attuale disciplinare che all’articolo 6 prevede che venga richiesto per il salame di Fabriano il marchio Dop. Ad oggi, come risulta dal Ministero delle politiche agricole e alimentari, ben 299 prodotti agroalimentari hanno ottenuto il marchio”. Così il consigliere di opposizione, Andrea Giombi, Fabriano Progressista, che attacca la maggioranza. “Delle due l’una: o tutte le Amministrazioni hanno sbagliato a richiedere questo riconoscimento oppure sta in errore l’attuale Giunta, che sembrerebbe non voler richiedere il riconoscimento del marchio europeo per il nostro salame”. Giombi ritiene che “questo marchio può implementare la produzione e attirare industrie agroalimentari nel territorio con ricadute positive sia in termini di lavoro che di turismo legato proprio alla maggiore produzione del prodotto”. La replica del sindaco non si è fatta attendere. “Con la Dop vi ritrovereste con le porcilaie nel giardino di casa per avere abbastanza produzione a meno che non pensiate di far arrivare i suini dall’estero. Noi vogliamo il Presidio Slow Food che può valorizzare molto di più il prodotto. Voi siete per l’industrializzazione della produzione, noi per preservarne l’artigianalità. Vogliamo – dichiara Santarelli – che il prodotto possa essere volano per il territorio, che le persone vengano a Fabriano per mangiare e acquistare il vero salame di Fabriano. Fate un incontro con i produttori, sentite loro cosa ne pensano – conclude – e incontrate quelli che si stanno avvicinando per iniziare a produrre salame di Fabriano”.

Marco Antonini