SVEGLIA FABRIANESI ATTACCA IL PRESIDENTE PARIANO: “HA NEGATO IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO”

E’ con vero rammarico e sdegno che apprendiamo quanto al Presidente del consiglio Comunale di Fabriano, Giuseppe Pariano, non interessano i problemi economici che tanti cittadini fabrianesi sono costretti a toccare con mano giorno per giorno e non gli interessa neppure come e quanto i cittadini dovranno sacrificarsi per corrispondere al comune le tasse imposte da un sistema fiscale anticostituzionale e del tutto privo di ogni attenzione alle classi sociali più deboli, ne tanto meno interessa a questa amministrazione il principio di partecipazione della cittadinanza alle attività di alto interesse sociale. Negando di fatto il consiglio comunale aperto, proposto dal comitato cittadino Sveglia Fabrianesi attraverso le forme previste, senza per altro aver interpellato i capi gruppo consiliari, non solo ha violato l’art. 67 dello statuto comunale, ma aggrappandosi e interpretando in forma personalistica cavilli puramente formali, ha palesato la mancata volontà di affrontare il problema con tutta la cittadinanza. A nulla sono servite le nostre richieste volte a  poter ottenere un confronto sereno e costruttivo con la cittadinanza, tutt’altro, l’immagine che ne scaturisce è emblematica di un mondo politico che si allontana sempre più dai problemi reali e quotidiani della gente, ma lo fa senza avere neanche il coraggio di dirlo chiaramente e difendere le proprie posizioni. Non ha gettato la maschera e detto la verità, ha preferito appellarsi a semplici formalità di sua personale interpretazione. Appare del tutto evidente che la tanto decantata partecipazione in realtà viene evitata costantemente come la peste, impedendo di fatto la vera partecipazione attiva da parte dei cittadini. Noi pensiamo che il presidente del consiglio non abbia violato soltanto l’art. 67 dello statuto comunale ma anche l’art. 21 della costituzione italiana, impedendo di fatto un autentico diritto di libertà: quello di poter informare chiunque. Eventuali limiti al diritto di informazione non possono che disattendere quindi  la Carta costituzionale e, lo sappiamo bene, la Costituzione prevale gerarchicamente su ogni altra legge.